Roma, 12 lug – – Il Premio d'arte Valdina, la cui prima edizione si terrà nella prossima primavera, "è un'iniziativa informale dell'Intergruppo Icas (Cultura, arte, sport) in collaborazione con la presidenza della Commissione Cultura: si tratta di un premio che vuole evidenziare i meriti sia degli artisti emergenti che di quelli affermati, in alcuni casi anche in memoria. Una nascita consequenziale al lavoro fatto in questi anni come Intergruppo e Commissione, patrocinando e organizzando mostre a Palazzo Valdina: in questo modo noi rendiamo visibile un luogo della cultura e delle istituzioni, che promuove l'arte e la fa diventare protagonista". Così Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura della Camera, che oggi a Montecitorio ha promosso la presentazione di "Chiave di volta", catalogo della mostra omonima dell'artista Giuseppe Cuccio, esposta la scorsa estate al Complesso di Vicolo Valdina, e dell'opera realizzata ad hoc in quell'occasione dall'artista. "Il premio – spiega Mollicone - sarà una bellissima medaglia di bronzo, che verrà fusa a cera persa sul modello di terracotta dell'artista Giuseppe Cuccio, di cui oggi abbiamo presentato il catalogo della mostra e l'opera frutto della performance fatta a Palazzo Valdina. L'opera, che verrà donata alla Camera, rappresenta il volto di Martia De Palosis, il genius loci del complesso di Vicolo Valdina, che prese i voti, diventò badessa e ristrutturò completamente il complesso, dandogli l'assetto che vediamo oggi. Si tratta anche di un'opera di valorizzazione del patrimonio della Camera, già portata avanti egregiamente dagli uffici, ma a cui come parlamentari e commissione siamo lieti di contribuire" conclude il presidente della Commissione Cultura. "Pubblichiamo questo catalogo perché la mostra resti nella memoria, ma anche per riscoprire delle opere che l'artista Cuccio non aveva mai fatto vedere a nessuno: l'anno scorso siamo riusciti a convincerlo, e non è stato facile, a mettere in mostra dei disegni sacri e delle opere dedicate al sacro, che aveva realizzato più di vent'anni prima: oltretutto siamo riusciti a collocarli nel complesso della sagrestia di Vicolo Valdina e nella Chiesa di San Gregorio Nazianzeno: per l'artista si è trattato di qualcosa di più di contestualizzare la sua arte, riscoprendola: da quell'esperienza Cuccio ha preso spunto per andare avanti, da qui anche il titolo 'Chiave di volta', il nome della mostra e del catalogo" spiega Georgiana Ionescu, curatrice della mostra e del catalogo. "Abbiamo riqualificato progetti, sedimentati nelle mie esperienze passate – racconta l'artista - rideterminandoli nello spazio di Vicolo Valdina, che ha reimmesso nel mio percorso una serie di idee e di aspetti che si erano rarefatti, rimettendoli a fuoco. Sto lavorando nel senso di riformare, ovvero rivedere la forma delle mie opere, quindi riqualificarle in maniera ancora più intensa". (PO / Roc) ////
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