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direttore Paolo Pagliaro

TRUMP A PUTIN:
STOP ESCALATION

TRUMP A PUTIN: <BR> STOP ESCALATION

Il primo contato diretto, via telefono, tra Trump e Putin dopo l’election day del 5 novembre sarebbe avvenuto giovedì. La notizia, riportata dal Washington Post, è rimbalzata ieri in tutto il mondo ma al momento non ha avuto conferma dagli staff dei diretti interessati. Durante la chiamata, che Trump ha effettuato dal suo quartier generale in Florida, il neoeletto inquilino della Casa Bianca “ha consigliato al presidente russo di non inasprire la guerra in Ucraina e gli ha ricordato la considerevole presenza militare di Washington in Europa”, scrive WP, basandosi su fonti vicine al tycoon che però hanno chiesto di restare anonime. I due, inoltre, “hanno discusso dell'obiettivo della pace nel continente europeo e Trump ha espresso interesse a proseguire le conversazioni per discutere ‘della rapida risoluzione della guerra in Ucraina’”.

Come accennato, al momento però non vi è stata alcuna conferma ufficiale a tali informazioni. Va in ogni caso ricordato che, intervenendo in una riunione del Valdai Discussion Club, nella quale aveva espresso le proprie congratulazioni per l’elezione di Trump, Putin aveva affermato di non avere nulla contro la ripresa dei contatti e di non considerare controproducente chiamare il neo presidente. A sua volta, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva osservato che teoricamente il leader russo “potrebbe contattare lui stesso il neoeletto presidente degli Stati Uniti”.

Nel frattempo, sul campo, è ormai palese che la Russia abbia radunato un contingente di decine di migliaia di uomini, tra cui truppe nordcoreane arrivate di recente, per lanciare un assalto alle posizioni ucraine nella regione russa di Kursk. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che circa 11mila soldati nordcoreani si troverebbero nella regione, dove l'incursione militare delle forze di Kiev, in corso da tre mesi, è in stallo. Da parte sua, il New York Times ha riferito ieri che circa 50mila soldati russi e nordcoreani sarebbero pronti a scattare all'assalto.

Secondo diversi analisti, il Cremlino avrebbe intenzione di spingere al massimo l’offensiva sperando forse in un “congelamento” del conflitto che consenta a Mosca di attestarsi indefinitamente sulle posizioni conquistate con le operazioni militari in quasi tre anni di guerra. Un conflitto che, stando ai dati pubblicati su Fb dallo Stato maggiore ucraino, avrebbe provocato perdite pesantissime ai russi che dal 24 febbraio 2022 ad oggi ammonterebbero a circa 710.660 uomini, di cui 1.770 uccisi solo nelle ultime 24 ore. Inoltre, le forze di Mosca avrebbero perso ben 9253 carri armati nonché 996 aerei e 369 elicotteri dall’inizio delle ostilità. (11 NOV - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)