Ogni tabù è infranto. Il senso del Sacro demolito. Demolito da sciocchi filosofi, specchio delle nostre scempiaggini, che ci hanno trascinato nel nulla. Abbiamo voluto raccontare l'indicibile nell'idiota speranza che non si ripetesse, con l'unico risultato di vederlo ripetersi quotidianamente sotto i nostri occhi.
E ora, vomitevole sovrappiù, dobbiamo sorbirci il dibattito sui bambini di Gaza e i figli d'Israele, l'indicibile appunto, trattato come una discussione sul campionato di calcio o il debito pubblico da persone che non hanno una benché minima cognizione di ciò su cui stanno concionando.
Stiamo parlando dei nostri figli e dei nostri nipoti, che abbracciamo, che baciamo, che seguiamo con affetto nel cammino della vita.
I nostri nipotini neonati sono stati gettati a bruciare in forni a microonde, i nostri figli terrorizzati sono stati uccisi da un implacabile drone mentre cercano un inutile riparo. Le nostre figlie sono state violentate e smembrate, le nostre nipotine sono state colpite da un cecchino mentre vagano tra le macerie. L'indicibile appunto, dove non ha più senso indicare le colpe e le cattiverie, chi è il buono e chi è il cattivo. Tutti siamo cattivi, tutti siamo mostri. Siamo noi il legno storto dell'Umanità, Noi, al riparo delle nostre case, davanti ad un cocktail siamo i mostri dell'indifferenza e del cuore spento che inseguono un sussulto di perduta umanità in un dibattito allucinante.
Gli unici che potrebbero parlare con cognizione di causa, se fossero capaci di essere sinceri, sono i terroristi di Hamas e i soldati dell'IFD, che si sono strappati il cuore, che hanno spento la mente, accecati dall'odio necessario alla sopravvivenza, il più profondo, il più autentico istinto di ogni essere umano a cui diamo ogni genere di nome.
Non amano questi guerrieri-assassini i loro figli? Li amano talmente che sono disposti a distruggere ogni altro bambino del mondo, sono disposti a sacrificare i loro stessi figli per garantire la sopravvivenza ai loro discendenti.
E' una storia antica, già conclusa in stragi, con stragi in corso e future stragi, e noi incapaci a tutto - dimenticati i patti sacri, il cuore e la ragione, indifferenti all'eterno in nome di un'illusoria modernità - ci crogioliamo nel dibattito nell'attesa della prossima strage, sperando che non venga mai a toccare le nostre case e ci lascino bere in pace i nostri cocktail. Scompariremo durante un brindisi. Cameriere, un altro. Prosit.