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FEMMINICIDIO, RANDO (PD): STORIA CETTI ZERILLI CI PARLA DEL PRESENTE

Roma, 12 giu - "Quella di Cetti Zerilli è una storia moderna, di oggi, un fenminicidio subito archiviato con i depistaggi di Stato".  Così Vincenza Rando,  senatrice Pd, responsabile Legalità, lotta alle mafie e trasparenza del partito, che a Palazzo Madama ha promosso la presentazione del libro "L'amore in questa città" di Salvo Palazzolo (Rizzoli). Palermo, 1935: il corpo di una studentessa, Cetti Zerilli, viene ritrovato nel palazzo dell’Università crivellato da tre colpi di pistola. Accanto a lei il cadavere di un milite fascista, in camicia nera e stivaloni. Un caso di omicidio-suicidio sentenzia la polizia del regime, che lo archivia con un’urgenza sospetta, imponendo alla stampa il silenzio. Ma è una verità viziata dalla censura, non ci sono dubbi per Felice, il padre della ragazza, che si rifiuta di accettare per quella figlia piena di vita e così amata la versione ufficiale della tragedia. E in una Palermo buia e anestetizzata dalla violenza fascista trova un complice della sua privata ricerca di giustizia in Nino Marino, coraggioso cronista del “Giornale di Sicilia” tormentato da un amore che non è mai riuscito a dimenticare. La storia di Cetti tocca Nino nel profondo, ma non potendo raccontarla sulla pagina il giornalista dovrà indagare in segreto sulla vicenda, con l’appoggio delle sue fonti – oppositori del regime come lui – e delle tracce lasciate dietro di sé da Cetti: una ragazza appassionata, innamorata dei libri e della sua libertà, e animata da una testardaggine controcorrente. "Il libro racconta questa ricerca di verità da parte di genitori - continua Rando - ma anche di giornalisti che cercavano la verità, sotto un regime autoritario che voleva invece rabbuiarla. Il libro ridà dignità a una ragazza con i suoi sogni, che stava cercando il suo posto nel mondo, una donna moderna che all'epoca voleva studiare, sostenuta dalla famiglia. Una storia raccontata accanto a un'altra: con la presenza di Alessandra Cuevas abbiamo voluto porre l'attenzione sulla vicenda di una mamma che denuncia chi ha abusato della figlia e che viene uccisa per questo. Storie che abbiamo voluto portare in Senato - spiega la parlamentare - per capire cosa ci dicono e che cosa dobbiamo fare sul tema della memoria, della ricerca della verità, del modo in cui si raccontano le cose, impegnandoci rispetto alle politiche da fare sul tema del fenminicidio". (Po / Roc) ////

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