“Parlare di leva obbligatoria è politicamente insostenibile. Ma anche il professionismo militare è in crisi: ufficiali e sottufficiali lasciano le forze armate e i giovani non si arruolano più”. Lo ha detto Gianandrea Gaiani, Direttore della rivista Analisi Difesa, intervenendo ieri al seminario di ELEC e Eurispes. Secondo Gaiani, “mancano 9.000 uomini solo nella Marina italiana, con navi che non hanno equipaggi. Le missioni all’estero e le prospettive di conflitto hanno aumentato il disinteresse dei giovani verso la divisa. Il risultato è che si acquistano armi senza avere chi le usa”. “Dal 2021 i costi dei sistemi d’arma sono triplicati: bombe d’aereo, acciaio, esplosivi e artiglieria hanno raggiunto prezzi insostenibili. Oggi con il triplo delle risorse si acquistano le stesse armi di quattro anni fa” ha inoltre aggiunto Gaiani, per il quale “Riarmarsi oggi, senza energia a basso costo e con un’industria in ritirata, è un suicidio finanziario e politico. Tagliare la spesa sociale per sostenere la difesa significa perdere consenso. Il popolo non percepisce alcuna minaccia russa reale”, ha spiegato, evidenziando che “Un Leopard 2A8 costa 29 milioni di euro, con la stessa cifra si acquistano 10 carri cinesi o 4 russi T-90. Ma chi li guida? Senza soldati addestrati, il riarmo europeo è solo uno slogan”. Inoltre, “la produzione militare europea è inadeguata, mancano acciaio, esplosivi e componenti. Anche Paesi come il Regno Unito, pur aumentando la spesa, sono costretti a radiare navi e aerei. Il risultato? Più spesa, meno capacità reale”. (19 GIU - RED)
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