Nove giorni dopo il primo attacco israeliano all’Iran, avvenuto giovedì 13 giugno, gli Stati Uniti hanno infine rotto gli indugi e, nella notte italiana tra sabato e ieri, 22 giugno, hanno lanciato i loro bombardieri stealth B-2 contro tre siti nucleari del regime di Teheran in quella che è stata definita in codice operazione “martello di mezzanotte”. Le forze armate a stelle e strisce hanno inflitto “danni monumentali” agli obiettivi presi di mira, ha dichiarato nella serata il presidente americano, riferendosi ad una serie di foro satellitari non divulgate. “Distruzione totale è la parola giusta”, ha affermato, dichiarando che “il danno maggiore è stato causato ben al di sotto del livello del suolo”. Dunque, ha aggiunto, “Proprio nel segno!!!”. Nel suo discorso di sabato dopo gli attacchi, Trump aveva assicurato che gli impianti nucleari presi di mira fossero stati “completamente e totalmente distrutti”. Ieri, il generale Dan Caine, capo di stato maggiore congiunto, si è mostrato più cauto, affermando che i siti avevano subito “danni e distruzioni estremamente gravi”. Tuttavia, gli esperti affermano che al momento è impossibile misurare con precisione i danni causati nel sottosuolo dai bombardamenti americani.
“Se l'attuale regime iraniano non è in grado di RENDERE L'IRAN DI NUOVO GRANDE, perché non può esserci un cambio di regime???”, ha scritto inoltre il tycoon sulla sua piattaforma Truth Social. Il suo vicepresidente, J.D. Vance, ha tuttavia assicurato che Washington sta prendendo di mira il programma nucleare iraniano, e non un cambio di regime, altamente improbabile in questa fase. La Casa Bianca ha reso noto che Trump incontrerà il suo team per la sicurezza nazionale alle 13 ora della costa orientale (le 19 italiane) per discutere del conflitto.
Intanto, il Dipartimento di Stato americano ha emesso nelle ultime ore un'allerta per la sicurezza a livello mondiale, consigliando ai cittadini statunitensi di “prestare attenzione” e mettendo in guardia da “potenziali manifestazioni contro i cittadini statunitensi e gli interessi americani all'estero”. “Il conflitto tra Israele e Iran ha causato interruzioni dei viaggi e la chiusura periodica dello spazio aereo in tutto il Medio Oriente. Esiste il rischio di manifestazioni contro i cittadini statunitensi e i loro interessi all'estero. Il Dipartimento di Stato raccomanda ai cittadini statunitensi di tutto il mondo di esercitare maggiore cautela”, si legge nell'avviso.
(23 GIU – DEG)
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