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IRAN, LA CIA CONFERMA:
NUCLEARE DISTRUTTO

IRAN, LA CIA CONFERMA: <br> NUCLEARE DISTRUTTO

Sembra volgere a favore del presidente americano Donald Trump la polemica che lo ha visto contrapporsi, con la sua solita veemenza, contro alcuni media statunitensi che, in seguito agli attacchi americani ai siti nucleari iraniani, citando fonti dei servizi di sicurezza a stelle e strisce avevano affermato che tali raid non fossero stati risolutivi. Nelle ultime ore, infatti, una serie di nuove informazioni confermano le affermazioni del tycoon secondo cui “gli impianti nucleari dell'Iran sono stati distrutti”, come scrive Tulsi Gabbard, direttrice dell'intelligence nazionale statunitense, su X. “Se gli iraniani decidessero di ricostruirli, dovrebbero ricostruire completamente tutte e tre le strutture (...), il che probabilmente richiederebbe anni”, ha continuato, criticando anche lei i “media di propaganda”, che ha accusato di aver divulgato in modo selettivo e illegale estratti di valutazioni riservate, omettendo deliberatamente il fatto che erano stati scritti con un “basso grado di sicurezza”, allo scopo di “screditare il presidente”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore della CIA, John Ratcliffe (nella foto), il quale ha rilasciato una dichiarazione affermando che l'agenzia ha ottenuto “una serie di prove credibili che indicano che il programma nucleare iraniano è stato gravemente danneggiato dai recenti attacchi mirati”. “Ciò include nuove informazioni provenienti da una fonte/metodo storicamente affidabile secondo cui diversi importanti impianti nucleari iraniani sono stati distrutti e dovranno essere ricostruiti nel corso degli anni”.

Da parte sua, intervistata da Fox News la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha ribadito le parole pronunciate ieri all’Aia da Trump sottolineando che “gli Stati Uniti non hanno alcuna indicazione che l'uranio altamente arricchito sia stato trasferito prima degli attacchi, come ho visto erroneamente riportato” dai media. Alcuni esperti avevano infatti avvertito della possibilità che l'Iran si fosse preparato all’attacco statunitense ai suoi siti nucleari rimuovendo circa 400 chilogrammi di uranio arricchito al 60%, un livello vicino alla soglia del 90% necessaria per costruire una bomba atomica. “Per quanto riguarda ciò che si trova attualmente sul terreno, è sepolto sotto chilometri e chilometri di macerie a causa del successo degli attacchi di sabato sera”, ha “chiuso il discorso” la portavoce della Casa Bianca.

Intanto, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), con la quale l'Iran intende sospendere la cooperazione ritenendola responsabile di non aver impedito agli Usa di attaccare, “ha perso visibilità su questo materiale fin dall'inizio delle ostilità”, ha dichiarato il suo direttore generale, Rafael Grossi, intervistato dalla televisione francese. “Non vorrei dare l'impressione che sia andato perduto o nascosto”, ha aggiunto. La cooperazione dell'Iran con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) sul suo programma nucleare resta però “un obbligo”, ha affermato Grossi, spiegando che “La cooperazione dell'Iran con noi non è un favore, ma un obbligo legale, finché l'Iran rimarrà firmatario del Trattato di non proliferazione”. (26 giu - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)