Il Capo dello Stato Sergio Mattarella torna a denunciare “le preoccupanti condizioni del sistema carcerario”, contrassegnato “da una grave - e ormai insostenibile - condizione di sovraffollamento” riaprendo così un dibattito politico da sempre molto caldo. L’occasione è l’incontro con il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, unitamente ad una rappresentanza della Polizia penitenziaria, in cui Mattarella parla di “necessari interventi di manutenzione e di ristrutturazione da intraprendere con urgenza, nella consapevolezza che lo spazio non può essere concepito unicamente come luogo di custodia, ma deve includere ambienti destinati alla socialità, all’affettività, alla progettualità del trattamento”. Il presidente della Repubblica non tralascia le condizioni delle forze dell’ordine e non solo, sottoposte a “carenza di organico, che da tempo è condizione critica del sistema penitenziario, e che riguarda il Corpo, e riguarda tutti gli operatori. Penso alla grave insufficienza del numero degli educatori, al difficile accesso alle cure sanitarie dentro gli Istituti, specialmente per i detenuti affetti da problemi di salute mentale”. Ma il focus è soprattutto sui detenuti: “I luoghi di detenzione non devono trasformarsi in palestra per nuovi reati; in palestra di addestramento al crimine; né in luoghi di ‘senza speranza’. Ma devono essere effettivamente rivolti al recupero di chi ha sbagliato” perché “ogni detenuto recuperato equivale a un vantaggio di sicurezza per la collettività, oltre a essere l’obiettivo di un impegno notoriamente, dichiaratamente costituzionale”. Dunque secondo Mattarella “servono investimenti, in modo da garantire un livello dignitoso di vita e di trattamento dei detenuti e, al contempo, migliori condizioni del lavoro che voi svolgete con scrupolo”. Secondo il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, l’appello di Mattarella “mette ancora di più l’accento sulla drammaticità della situazione e che diventa una emergenza in queste giornate di caldo asfissiante. Un appello, quello del Capo dello Stato che arriva opportunamente alla vigilia di un'estate che sarà terribile per le carceri italiane, come e più delle altre estati perché nel frattempo è stato lasciato passare tempo senza intervenire: questo governo e il ministro Nordio hanno deciso di voltarsi dall’altra parte”. Fabrizio Benzoni, vicecapogruppo dei deputati di Azione chiede che “il governo intervenga subito. Nordio e Delmastro delle Vedove non sono capaci di affrontare l’emergenza sociale nella quale sono costretti a vivere quotidianamente i detenuti e gli stessi operatori della Polizia penitenziaria; il governo metta in pratica quanto prima le proposte che a più riprese, con gli altri partiti dell’opposizione, abbiamo presentato in Parlamento per rendere vivibili gli istituti di pena nel rispetto delle dignità dei detenuti”. "Le carceri italiane sono gironi infernali danteschi, dove si muore e si soffre. Luoghi al di fuori del diritto e della Costituzione. Il carcere non deve essere un luogo di abbandono, ma di recupero e le parole del Presidente della Repubblica Mattarella sono più che mai un richiamo forte e autorevole alla realtà drammatica degli istituti di pena italiani” è invece il richiamo di Ilaria Cucchi, senatrice di Avs.
(Sis)
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