Durante l’evento “Investimenti, innovazione, credito. Le tecnologie digitali avanzate, i nuovi acceleratori di crescita delle imprese”, organizzato ieri a Roma da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Confindustria e Unindustria, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha dichiarato: “È troppo semplicistico dire se il 10% è tanto o poco. Perché per alcuni settori il 10%, penso al lusso, penso ad alcuni prodotti del Made in Italy, diciamo, che comunque sono conosciuti e riconosciuti negli Stati Uniti come di nicchia. Lì non ci sono problematiche. Abbiamo poi settori che costruiscono macchinari, componenti — penso ai trasporti — che possono avere problematiche diverse. È ovvio che l’impatto è di circa 20 miliardi, con una probabile perdita di occupazione di 118.000 persone. Quindi questo non va sottovalutato. Serve costruire l’analisi, e la stiamo facendo. La stiamo costruendo anche col governo, perché io credo che serviranno delle compensazioni per alcuni settori, per restare competitivi”. (3 lug - red)
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