Roma, 9 lug. – Per tre volte senza il numero legale, due questa mattina durante l’esame della legge quadro sugli interporti, una nel pomeriggio durante l’esame del ddl sulla separazione delle carriere. E quest’ultimo, soprattutto, “è già un segnale piuttosto grave: parliamo di una riforma costituzionale e la maggioranza tira dritta nel disinteresse generale”. Lo dichiara la senatrice del Pd Vincenza Rando, in una pausa dell’esame del ddl sulla separazione delle carriere tra pm e giudici, dovuta proprio alla momentanea mancanza del numero legale, poi colmata alla ripresa dei lavori. “La cosa che più mi inquieta – aggiunge – è che si sta modificando un impianto fondamentale della Costituzione, e lo si fa senza un vero dibattito. Nessuno interviene, nessuno argomenta, come se non ci fosse neanche lo studio, l’approfondimento. Chi un giorno leggerà gli atti preparatori di questa riforma cosa penserà? Che c’era disinteresse persino in chi la approvava”. Nel merito, Rando si dice “molto preoccupata” per l’introduzione del sorteggio per la nomina dei membri dei futuri Consigli superiori della magistratura: “È un’offesa alla professionalità dei magistrati, come se non fossimo in grado di eleggere con responsabilità. Il correntismo non è una malattia: è confronto tra idee. E invece qui si vuole dividere la magistratura in due corpi separati, che non si parlano e che formano carriere distinte fin dall’inizio, togliendo complessità e cultura giuridica a chi amministra la giustizia”. Rando ricorda che “oggi molti giovani vincitori del concorso in magistratura hanno paura a scegliere tra giudicante e requirente, perché è una scelta per tutta la vita. Eppure avere una cultura ibrida, conoscere entrambe le funzioni, rafforza la tutela dei cittadini”. “Questa riforma – conclude la senatrice dem – è figlia di una visione pericolosa: il vero obiettivo della destra è il controllo della magistratura. Ma la magistratura, per garantire i diritti di tutti, deve restare indipendente e autonoma”.
(PO / Sis)