Lo racconta l’undicesima edizione dello studio True-Luxury Global Consumer Insight, presentato da Altagamma e Boston Consulting Group
Il 2025 si conferma un anno di transizione per il settore del lusso, segnato da volatilità macroeconomica, calo della domanda cinese e nuove priorità nei comportamenti di acquisto. In questo contesto, il settore è chiamato a rifocalizzarsi su ciò che conta davvero. Lo racconta l’undicesima edizione dello studio True-Luxury Global Consumer Insight, presentato da Altagamma e Boston Consulting Group in occasione dell’evento Consumer & Retail Insight tenutosi a Milano. L’indagine, condotta su oltre 7.000 consumatori in 10 mercati globali e con un focus su più di 1.000 top spender, analizza il nuovo equilibrio tra segmenti di clientela, categorie di spesa e aspettative nei confronti dei brand. I clienti top-tier – lo 0,1% della clientela globale, con una spesa media annua di 360.000 euro – oggi generano fino al 37% della spesa complessiva del mercato del lusso (23% se si escludono le categorie mobilità di lusso, benessere e longevità). Cercano esperienze, qualità, artigianalità, intimità e connessioni autentiche. Al contrario, il segmento aspirazionale (sotto i 5.000 euro annui) mostra segnali di contrazione. Il mercato del lusso secondo lo studio: nel 2024, il segmento dei beni personali di lusso ha registrato una contrazione dell’1% – la prima dal 2008 (escluso Covid). Tra le cause un mix di tensioni macroeconomiche e il calo della domanda cinese; il 35% degli aspirazionali ha ridotto o sospeso la propria spesa nell’ultimo anno, con picchi del 45% in Cina e del 30% in Europa e Stati Uniti; la geografia della ricchezza cambia: pur restando il Nord America il mercato principale, crescono India e Sud-est asiatico. Gli HNWI nel mondo hanno superato quota 940.000 e si prevede una crescita con CAGR del +9% (in numero) e +8% (in patrimonio) al 2030; cresce il lusso esperienziale e prende forza il trend health-as-wealth, con un aumento previsto della spesa superiore al 10% nei prossimi 18 mesi in categorie come benessere, longevità, beauty e design; cosa significa ripartire dal “core”: ricominciare a mettere al centro i clienti più strategici e dai valori che hanno storicamente definito l’eccellenza del settore. Sono proprio i brand capaci di costruire relazioni personali, garantire qualità e distinguersi per autenticità che guideranno il nuovo ciclo di crescita.
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