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direttore Paolo Pagliaro

CAMPO ROM A MILANO
SALVINI: ORA SERVIZI SOCIALI

CAMPO ROM A MILANO <BR> SALVINI: ORA SERVIZI SOCIALI

Le tre famiglie dei quattro ragazzini accusati di aver investito e ucciso la pensionata 71enne Cecilia De Astis a bordo di un'auto rubata si sono allontanate dal campo abusivo in via Selvanesco, a Milano. Dopo due ore, sono rientrate. Non si tratterebbe di una fuga, poiché nei loro confronti non c'è nessun provvedimento giudiziario e nessuna forza dell'ordine doveva vigilare sull'accampamento. Domani si terranno i funerali della 71enne, previsti alle 14.45 alla chiesa di San Barnaba in Gratosoglio a Milano. I 4 minori, tutti under 14 anni, non sono imputabili. In mattinata, il vicepresidente del Consiglio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini era tornato sulla questione con un post su Facebook: “Non si può far finta di niente: quanto avvenuto a Milano è grave - ha scritto - Serve agire subito, con l’intervento dei servizi sociali - troppo spesso cauti quando ci sono di mezzo famiglie che vivono nelle roulotte o nelle baracche - per intervenire su quei bambini e metterli in condizione di non ripetere i gravissimi reati appena commessi. Basta con la tolleranza e il buonismo nei confronti dei rom e di gente che è davvero difficile definire ‘genitore’. In tutto questo, sorpresa e tristezza per quei politici e giornalisti di sinistra per cui il problema principale di tutta la vicenda non sono minorenni ladri e assassini o famiglie rom assenti, ma… la Lega e Salvini”.
Dal sottosegretario all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, è arrivato invece un monito ai sindaci affinché rispettino l’obbligo di ammonire le famiglie che non mandano i propri figli a scuola. Frassinetti ha evidenziato che la vicenda “riporta drammaticamente l’attenzione su una realtà purtroppo diffusa: ragazzi che vivono nell’illegalità, privi di regole e lontani dalla scuola. Come ha giustamente sottolineato il Ministro Valditara, ciò che è davvero ‘vergognoso’ è non fare nulla per impedire che bambini e adolescenti crescano nel degrado e nell’assenza di istruzione. Con il decreto Caivano questo Governo è intervenuto per la prima volta in maniera decisa, prevedendo sanzioni severe per i genitori che non mandano i figli a scuola. I primi monitoraggi sulla sua applicazione hanno già evidenziato risultati molto positivi, confermando che la minaccia delle sanzioni funziona”. Il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, ha invece attaccato la sinistra: “Certamente non bisogna utilizzare la drammatica vicenda di Milano per polemiche esasperate, ma non si può nemmeno fare il contrario, con atteggiamenti minimalisti e giustificazionisti. La morte di una donna per colpa di un gruppo di bambini non può rimanere priva di conseguenze. In primo luogo, bisogna accertare le responsabilità di chi ha rubato quella macchina, che è diventata uno strumento di morte. Certamente non possono essere stati dei bambini dagli 11 ai 13 anni. Inoltre, ci sono delle norme che devono essere applicate con estrema severità a carico dei genitori che non hanno né educato quei bambini né hanno vigilato sulla loro azione. Bisogna essere determinati. Le parole giustificazioniste di esponenti della sinistra sono inaccettabili e non offendono soltanto i familiari di una persona uccisa, ma qualsiasi persona di buon senso”.
Infine, Silvia Sardone, vicesegretario della Lega ed eurodeputata, punta il dito sulle politiche di integrazione e inclusione: “La drammatica vicenda - ha affermato - rilancia la questione sugli effetti, clamorosamente inefficaci, delle politiche di integrazione e di inclusione verso le comunità di nomadi. In risposta a una mia interrogazione la Commissione Europea ci fa notare di aver finanziato una spesa mirata per i Rom che comprende un totale di 1,8 miliardi di euro per migliorare l'accesso all'istruzione, l'occupazione e l'inclusione e per sostenere la società civile che lavora con le comunità emarginate. Inoltre nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale, nel periodo 2021-2027 sono stati stanziati 22 miliardi di euro per migliorare l'accesso a servizi inclusivi e di qualità e ridurre le disparità socioeconomiche e territoriali per le comunità emarginate, compresi i Rom. Sono stati anche finanziati 3 progetti universitari”. Al riguardo l’esponente leghista ha aggiunto che “si continuano a sprecare miliardi e risorse per studi e progetti ideologici che spesso non portano alcun risultato, soprattutto in comunità che non hanno alcuna voglia di integrarsi. A questi si aggiungono anche progetti come quello del Comune di Milano: 3 milioni contro le discriminazioni etniche e per contrastare l'antiziganismo. I risultati? Sconosciuti”.
Il Coordinamento Nazionale Pedagogisti ed Educatori (ConPeD), dopo aver espresso “profondo cordoglio” per la morte di Cecilia De Astis e “sincera vicinanza” ai suoi familiari e a tutta la comunità colpita, ha commentato la vicenda. “Di fronte a eventi di tale gravità, che coinvolgono anche minori in condizioni di fragilità sociale, riteniamo necessario richiamare, ancora una volta, l’urgenza di affrontare in modo serio e strutturato anche il tema della progettazione di interventi educativi realizzati in favore e in collaborazione con minoranze storicamente marginalizzate, come le comunità rom, sinte e caminanti”, hanno fatto sapere in una nota. Il ConPeD ha sottolineato che “le politiche educative territoriali devono poggiare su programmazione di lungo periodo, fondata su analisi dei bisogni e coinvolgimento attivo delle comunità interessate; azioni educative integrate, capaci di lavorare con i minori, le famiglie e il contesto sociale più ampio; finanziamenti certi e continuativi, che garantiscano la stabilità e l’efficacia degli interventi nel tempo. La prevenzione di episodi drammatici passa attraverso relazioni educative solide, opportunità di crescita, percorsi di inclusione e una rete di servizi capaci di cooperare stabilmente con le comunità. Come professionisti dei processi educativi, ribadiamo il nostro impegno a collaborare con istituzioni, enti del terzo settore e comunità locali per trasformare il dolore in azioni concrete di giustizia educativa e sociale”. (13 AGO - gci)

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