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direttore Paolo Pagliaro

PER PIPPO BAUDO
7 NEOLOGISMI TRECCANI

PER PIPPO BAUDO <br> 7 NEOLOGISMI TRECCANI

“C'è chi ha ‘baudeggiato’ per anni tentando di imitarlo, ma Pippo Baudo resta inimitabile. La sua scomparsa non segna soltanto la fine di un'epoca della televisione italiana: testimonia la grandezza di un fenomeno che è stato linguistico oltre che televisivo. Se oggi la tv perde un gigante, la lingua ne conserva l'eco attraverso sette neologismi - pippobaudismo, baudismo, baudesco, baudiano, pippobaudiano, baudeggiare, pippobaudista - nati dall'estro di giornalisti e critici dello spettacolo e registrati ufficialmente nella Treccani”. Lo scrive La Provincia di Como in occasione dell’apertura della camera ardente al pubblico, al Teatro delle Vittorie di Roma, uno dei luoghi che hanno visto Baudo tante volte protagonista, dalle 10 di oggi fino alle 20 e dalle 9 fino alle 12 di martedì 19 agosto: “Già attestato nel 1985 sulle pagine di Repubblica e poi ripreso da critici come Francesco Merlo, il pippobaudismo è il primo neologismo dedicato al nome di Baudo. La Treccani lo definisce come ‘il modo in cui Pippo Baudo ha interpretato il costume e la società italiana’. Non un semplice stile, dunque, ma una vera e propria poetica televisiva: la capacità unica di far convivere alto e basso, cultura e intrattenimento, leggerezza e rigore. Accanto ad esso nasce il baudismo, registrato dal 1986 e descritto come ‘l'atteggiamento, il comportamento, la concezione dello spettacolo tipici di Pippo Baudo’: un modo di fare tv fondato su ritmo, presenza scenica, arte di improvvisare senza perdere mai il controllo del palco. Gli aggettivi hanno arricchito il campo semantico: baudesco, già attestato nel 1990, è usato in senso ironico per indicare le lunghe maratone televisive alla Baudo. Poco più recente è invece l'aggettivo baudiano, usato anch'esso per descrivere lo stile di conduzione e le interminabili trasmissioni serali. A completare la serie è pippobaudiano, che descrive tutto ciò che rimanda direttamente a Baudo, dal tono dei ringraziamenti finali alle atmosfere di un programma. Poi c'è il verbo baudeggiare, ‘fare il verso allo stile e al modo di condurre uno spettacolo propri del presentatore televisivo Pippo Baudo’, nato nel 1993 su La Stampa. Infine, l'ultimo neologismo, non poteva che riferirsi al pubblico, quello pippobaudista, fedele a un'idea di intrattenimento nazional-popolare, colto e genuino insieme”. (18 ago - red)

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