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UCRAINA, MELONI IN USA: AL CENTRO
TERRITORI E SICUREZZA KIEV

UCRAINA, MELONI IN USA: AL CENTRO <Br> TERRITORI E SICUREZZA KIEV

È il giorno della Casa Bianca. Donald Trump riceve oggi Volodymyr Zelensky insieme ai principali leader europei, Ursula von der Leyen, il segretario della Nato Mark Rutte, Emmanuel Macron, Friedrich Merz e il premier britannico Keir Starmer. Al tavolo anche Giorgia Meloni, reduce da giornate che l’hanno vista impegnata in videoconferenza con la “coalizione dei volenterosi”. Il vertice arriva all’indomani del faccia a faccia tra Trump e Vladimir Putin in Alaska, che ha aperto “spiragli di pace” ma anche nuove incognite. Sul tavolo non solo il cessate il fuoco, ma anche le garanzie di sicurezza da offrire a Kiev e la delicata questione dei territori. L’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha anticipato che «la cessione di territori ucraini sarà discussa». La linea condivisa dagli europei, ribadita da Ursula von der Leyen è che «l’Ucraina deve diventare un porcospino d’acciaio» e che Kiev debba essere coinvolta in ogni decisione e che la pace non possa prescindere da un cessate il fuoco, dal sostegno militare ed economico e dal mantenimento delle sanzioni contro Mosca. Il governo italiano, a Washington, “si muoverà al fianco degli altri Paesi europei” afferma il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli in una intervista a La Stampa. “Meloni non ha mai pensato di sganciarsi dall'Europa. Ha sempre avuto un atteggiamento da mediatrice. Ricordo che sui dazi, ad esempio, c'era chi voleva creare una contrapposizione con gli Usa minacciandoli di contro-tariffe. Idea balzana. Noi abbiamo sempre cercato di mettere l'alleanza al primo posto e questo paga” sottolinea Cirielli. “I toni che usano gli americani nei confronti degli europei sono cambiati. Questo stesso incontro, mesi fa, non sono sicuro che sarebbe stato possibile. Trump avrebbe potuto ignorare la parte europea, mentre adesso c'è un confronto serrato, si riconosce la centralità dell'alleanza, e questo è positivo. Tanto che gli Usa sembrano disponibili a offrire delle garanzie di sicurezza a Kiev, mentre all'inizio minacciavano un disimpegno”. In questo quadro Giorgia Meloni si presenta a Washington con una posizione chiara: «Solo l’Ucraina potrà trattare su condizioni e territori» e ogni eventuale compromesso dovrà poggiare su garanzie di sicurezza solide e credibili. Una formula, quella italiana, che ricalca l’articolo 5 del Patto Atlantico: difesa automatica per Kiev in caso di nuove aggressioni, senza un ingresso formale nella Nato. Un’idea che interessa Trump e Zelensky ma che divide gli europei, con il Presidente francese Emmanuel Macron che preferisce una soluzione “made in Europe” e contingenti militari diretti. Meloni insistite sul valore della cornice euroatlantica e sulla necessità di non abbandonare la sponda americana. Nei colloqui preparatori ha riconosciuto a Trump un ruolo centrale nella mediazione e ha sottolineato, con parole poi rilanciate da Palazzo Chigi, «l’importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e garantire la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina». Il programma del vertice, si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca, si aprirà con un bilaterale tra Trump e Zelensky alle 13.15 ora locale (19.15 in Italia), seguito da un saluto ai leader europei alle 14.15 (20.15 italiane) e dalla foto di gruppo un quarto d’ora dopo. Infine, alle 15 (le 21 italiane) si terrà l’incontro multilaterale con tutti i leader. (18 ago – sem)

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