“E’ stata una giornata positiva, un'altra tessera importante per la costruzione del mosaico della pace. Soprattutto, perché tutti si sono ritrovati d'accordo sul principio di garantire la sicurezza all'Ucraina e questo rafforza la posizione di Zelensky nella trattativa con Putin”. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a Il Giornale. Europa e Usa sottoscriveranno quella diversa versione dell'articolo 5 della Nato ideata dal governo italiano? “Esatto, nella sostanza è stata accolta la proposta italiana di garantire, attraverso un sistema di mutuo soccorso in caso di attacco esterno, l'indipendenza dell'Ucraina”. Secondo il mediatore americano Witkoff anche Putin accetterebbe questa clausola di sicurezza… “Puntiamo sulla sicurezza di Kiev, che è la nostra sicurezza. I Paesi amici dell'Ucraina, anche gli Usa, dovranno intervenire in sua difesa in caso di attacco. Sarebbe positivo che Putin dicesse di sì”. Questo smentirebbe anche i timori di un possibile disimpegno Usa in Europa... “Sì, abbiamo detto che sono tutti d'accordo. Sui confini, poi, tratterà Zelensky ma questo gli darà forza quando incontrerà Putin e spero che avvenga quanto prima. Bisogna continuare il cammino verso la pace”. E aggiunge: “L'unità europea e transatlantica permette a Trump di avere nuove frecce al suo arco e Zelensky si rafforza con un Occidente unito”. E del vertice in Alaska dice: “Putin non è vincitore, in 3 anni non ha raggiunto la conquista dell'Ucraina che voleva in tre giorni. Si parla con lui per cercare una pace giusta, non mortificante per l'Ucraina”, “la luce è in fondo a un tunnel molto lungo e il confronto Trump-Putin non è risolutivo. Il presidente ucraino non può arrendersi a tutte le richieste del russo”. E “l'unico che può parlare di Donbass e Crimea è Zelensky, non si possono fare accordi sulla sua testa. Noi siamo al suo fianco”. (19 ago - red)
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