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direttore Paolo Pagliaro

VERSO L’INCONTRO
TRA PUTIN E ZELENSKY

VERSO L’INCONTRO <BR> TRA PUTIN E ZELENSKY

Niente cessate il fuoco in Ucraina, incontro Putin-Zelensky (probabilmente prima da soli e poi alla presenza di Trump) più vicino. Questi, in estrema sintesi, i risultati principali del vertice di ieri alla Casa Bianca, (“l’evento del genere più importante dalla seconda guerra mondiale”, come lo ha definito il tycoon) durante il quale si sono scontrate la “linea morbida” nei confronti del Cremlino dell’amministrazione americana e quella dura dell’asse “dei volenterosi” Londra-Parigi-Berlino. Uno dei temi al centro della discussione è stato quello delle garanzie di sicurezza per il paese invaso più di tre anni fa: a tale proposito, Zelensky e i leader europei hanno insistito affinché anche Washington ne sia parte integrante nell’ambito di un ipotetico accordo a lungo termine. A tale proposito, la premier Giorgia Meloni, presente al summit, ha rivendicato la primogenitura italiana della proposta di estendere la validità dell’Articolo 5 della Nato al territorio amministrato dal governo di Kiev pur nell’ipotesi di un non ingresso dell’Ucraina nell’alleanza atlantica.

“Al termine degli incontri, ho chiamato il presidente Putin e ho iniziato a organizzare un incontro, in un luogo da definire, tra il presidente Putin e il presidente Zelensky”, ha scritto nella notte italiana Trump sulla sua piattaforma Truth Social, aggiungendo che potrebbe trattarsi di un trilaterale con la partecipazione del presidente degli Stati Uniti. Da parte loro, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno confermato l'incontro che – ha spiegato quest’ultimo potrebbe svolgersi entro le prossime due settimane. Ma il cancelliere ha avvertito: “Non sappiamo se il presidente russo avrà il coraggio di partecipare a un simile vertice. Pertanto, è necessaria la persuasione”. Scettico anche il presidente francese Emmanuel Macron per il quale “i fatti parlano per le intenzioni”.

L’inquilino dell’Eliseo ha sottolineato che nello stesso giorno del summit di Washington, “la Russia continua la guerra, la intensifica. Sta conducendo una guerra contro i civili ucraini e non sta dando alcun segnale di volere sinceramente la pace. L'esperienza che abbiamo avuto, negli ultimi quindici anni, del signor Putin, nel suo approccio, è che, ogni volta che pensa di poter vincere con la guerra, non negozia la pace. Questa è la realtà. Dunque, ho i più grandi dubbi sulla realtà di un desiderio di pace da parte del presidente russo. Il suo obiettivo finale – ha aggiunto Macron - è conquistare più territorio possibile, indebolire l'Ucraina e avere un'Ucraina che non sia sostenibile da sola o all'interno dell'alleanza russa. Questo è praticamente ovvio per tutti. Il nostro obiettivo è semplice: raggiungere la pace il più rapidamente possibile, rispettare il diritto internazionale e la sovranità ucraina, riducendo così al minimo la perdita territoriale per l'Ucraina e, soprattutto, aiutare l'Ucraina a resistere a qualsiasi nuova aggressione, avere un'Ucraina che abbia scelto l'Europa e garantire la sicurezza degli europei”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente finlandese Alexander Stubb per il quale il suo omologo russo “non è affidabile”. “Putin – ha detto Stubb dopo il vertice alla Casa Bianca - è raramente affidabile. Quindi resta da vedere se avrà il coraggio di partecipare a questo tipo di incontro. Avrà il coraggio di partecipare a un incontro trilaterale o sta ancora una volta cercando di guadagnare tempo?”. Da parte sua, Zelensky ha confermato di essere “pronto” per un incontro bilaterale con Vladimir Putin per porre fine all'invasione russa del suo Paese, in corso da oltre tre anni. “Siamo pronti per un incontro bilaterale con Putin e dopo ci aspettiamo un incontro trilaterale”, con la partecipazione di Donald Trump, ha detto ai giornalisti dopo i colloqui con il presidente degli Stati Uniti e i leader europei. (19 ago - deg)

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