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direttore Paolo Pagliaro

VESCOVO KHARKIV:
NON FIDATEVI DI PUTIN

VESCOVO KHARKIV:  <BR> NON FIDATEVI DI PUTIN

“Vivo a Kharkiv ma vado spesso nelle città dove si combatte, come Sumy e Kramatorsk, dove la vita è ancora più insicura. La mia diocesi si estende per chilometri lungo la linea del fronte. Nelle nostre città c'è tanta sofferenza, così oltre alla preghiera organizziamo anche momenti dedicati all'ascolto. Tra i fedeli ci sono i soldati che hanno bisogno di supporto”, “ci difendiamo, lottiamo per la nostra vita e chiediamo aiuto a Dio. Siamo anche convinti che non dobbiamo pianificare niente per il futuro. Perchése immaginiamo che la guerra durerà ancora un mese o due e poi non succede, la delusione ci toglierebbe le forze. Per cui non programmiamo, lottiamo per fare sì che la Russia se ne vada dal nostro territorio: solo questo per noi è pace. Altrimenti, come è già accaduto, Putin non si fermerà e le terre sottratte saranno la legittimazione per prenderne altre. Non possiamo arrenderci”. Lo afferma Pavlo Honcharuk, nominato nel 2020 da Papa Francesco vescovo di Kharkiv-Zaporizhzhia, in Italia per l'edizione 2025 del Meeting di Rimini. “La situazione è tanto pericolosa perché le città vengono bombardate sempre – prosegue -. E non sappiamo mai quando, da dove e che tipo di missile arriva. Questo crea tensione costante e un forte senso di insicurezza. Ogni bombardamento spezza l'esistenza di chi viene colpito e delle persone a cui era caro. A Kharkiv accogliamo anche le persone che scappano dai villaggi in cui c'è la guerra: non hanno più niente, né casa, né documenti, né soldi. Almeno gli resta la vita”. Da quando si parla di più di pace gli attacchi russi sono aumentati, perché? “Putin non ha nessuna intenzione di fermarsi. Ha lo scopo chiaro di continuare ad aggredire. Mentre tutto il mondo civile usa il linguaggio della pace, l'unico conosciuto dal presidente russo è quello di chi uccide. Andrà avanti finché gli sarà permesso. Per Putin la vita umana è niente. Beneficia del fatto che un dialogo sia in corso perché così non vengono applicate nuove sanzioni. Ma ad oggi non abbiamo raggiunto nessun risultato perché il regista è lui”. E aggiunge: “Le azioni di Putin fanno capire che non ci si può fidare. Per quel che riguarda Trump, per ora, mi sembra che nessuno dei passi compiuti possa portate a un risultato. C'è anche il problema che il presidente americano viene dal business, quello russo dall'uccisione sistematica. Così quando l'assassino ha a che fare con l'uomo d'affari si incontrano due mondi diversi”. E conclude: “Abbiamo molta paura. Perché occupazione per noi significa morte. Una parte degli abitanti verrà uccisa subito, un'altra verrà deportata per fare i lavori forzati. Mentre le persone che hanno le qualità fisiche per combattere, verranno mandate al fronte: ucraini arruolati dai russi per combattere contro gli ucraini. Chi non accetta viene ucciso. Non è una fantasia, sono fatti raccontati dalle persone scappate dai russi”. (25 ago - red)

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