“Il mondo è cambiato da quando il presidente degli Stati Uniti ha deciso di imporre la sua legge del più forte. L'unico modo per noi europei di reagire è promuovere l'attuazione del progetto federale, e non possiamo essere pessimisti su quest'obiettivo”. Lo afferma, in una intervista a Repubblica, Jean-Claude Trichet, economista dell'Ena, predecessore di Mario Draghi alla presidenza della Bce, il cui rapporto dice di condividere: “Ritengo che l'Europa debba procedere nel processo di integrazione”, “abbiamo un aggressivo autocrate russo e un presidente americano che vuole abbandonarci al nostro destino, eppure credo che proprio dalla congiunzione di queste due forze negative nascerà la determinazione dell'Europa nel realizzare gradualmente il suo progetto a lungo termine, che dev'essere quello di una vera federazione politica. Ci riusciremo”, “l'unica strategia possibile è accelerare la costruzione del progetto federale. L'economia è essenziale. Dobbiamo completare rapidamente il mercato unico per le banche e i capitali: l'Ue è un nano finanziario rispetto a Stati Uniti e Cina. Serve un mercato unico per le piattaforme digitali, le telecomunicazioni, l'industria degli armamenti, l'energia e altri settori ancora. Solo con una vera unione si potranno finanziare gli investimenti che non possono più attendere. Il mercato unico non basta, l'abbiamo visto con chiarezza nelle discussioni commerciali: il partner americano beneficia soprattutto della sua diplomazia unica, della difesa unica, dell'esecutivo unico. In tutti i negoziati, non solo con gli Stati Uniti, il nostro ‘soffitto di cristallo’ è che non siamo ancora diventati una federazione completa”. (25 ago - red)
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