Quando gli storici studieranno i Meeting di Rimini organizzati dal movimento cattolico Comunione e Liberazione, potranno forse scoprire i motivi dei 46 anni ininterrotti di successi dell'evento. Oggi si puó solo constatare la presenza massiccia e continua delle varie espressioni del potere, laico di qualunque colore, e religioso, attraverso i loro vertici e l'assenza di voci discordanti, di dubbi sulle posizioni religiose o politiche, di autocritica su errori evidenti di loro esponenti, anche se condannati a scontare anni di reclusione, o che sono entrati in Conclave papi e ne sono usciti ancora cardinali.
Il movimento non ha una forza elettorale rilevante né negli Stati dove é presente, né nella Chiesa cattolica, dove rappresenta una parte minoritaria perché elitario. Inspiegabile é l'attenzione del mondo politico sia di destra che di sinistra, in prima fila quando sono al potere e ignorati quando sono all'opposizione. Ai tempi di Gesú, "comparationes semper claudicant" (i paragoni sono sempre imperfetti), CL avrebbe fatto parte del Sinedrio, che parlava anche con l'odiata autoritá romana a piacimento. Cosí narrano i Vangeli canonici. E sarebbero appartenuti alla componente sadducea che, non credendo nella resurrezione, doveva giocare tutte le sue carte in questo mondo, dove conta solo il potere temporale.
Di solito si applaude durante un intervento o a discorsi terminati, se si é d'accordo sui contenuti. Al Meeting la Presidente del Consiglio é stata celebrata prima di aprire bocca. In politica tale accadimento si definisce sdoganamento reciproco.
Eppure la Presidente del Consiglio ha sposato la tesi del Capitano che, per esempio, il problema dell'emigrazione é un progetto dei trafficanti di esseri umani e non un fenomeno storico iniziato, dice la Bibbia, con Abramo, tanto per rimanere nell'ambito ebreo-cristiano, cui CL fa riferimento. Pertanto si fa ogni azione, schermatisi con decreti cosidetti sicurezza, per contrastare chi si prodiga per salvare, non chiedendo nulla alla societá, i Naufraghi e i Disperati, che fuggono da guerre e persecuzioni. Eppure il Vangelo, di cui il movimento si vanta di essere alfiere, afferma direttamente per bocca di Gesú senza bisogno esegetico:"... ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avevo vestito..." (Matteo,c. 25,vv.15-16).
I 6 milioni di Italiani, in continua crescita, che vivono sotto la soglia della povertá non possono ancora contare su un piano che dia loro almeno un barlume di speranza dopo tre anni di questo governo.
La Presidente del Consiglio ha lodato i volontari che hanno messo in piedi e gestito la rassegna. Ha fatto molto bene.
Tuttavia dovrebbe sapere che il Volontariato colma le lacune delle piaghe sociali non curate dal suo governo, che sono talmente gravi che sarebbe impossibile eliminarle anche per governi che avessero i piú deboli come loro primo interesse. Sul mondo cattolico invece ha mostrato lacune conoscitive nella sua arringa a CL. Non é una novitá, ma probabilmente chi le ha preparato gli appunti a sua volta per ignoranza o, peggio, per piaggeria, l'ha indirizzata male.
Certi cattolici conservatori, benpensanti e dall'apparenza pulita danno l'impressione di aver dimenticato che "cattolico" é un aggettivo traslitterato dal greco (universale) quasi geografico, mentre "cristiano", pure traslitterato dal greco, riguarda il contenuto dell'insegnamento di Gesú, ebreo iniziatore del cristianesimo.
I Meeting restano un segno di grande contraddizione fra quello che viene trionfalisticamente proclamato e quello che il loro rappresentanti politici quotidianamente fanno. Del resto la Presidente del Consiglio é stata maestra nel capovolgere, una volta al governo, le promesse elettorali.
Quando una persona molto intelligente, e ancor piú astuta, come la Presidente del Consiglio declina il suo populismo eccelso con una platea non solo disarmata ma incline alle lusinghe, perché si ritiene convintamente egregia (che si stacca dal gregge) si innesca un meccanismo che fa pensare al pezzo musicale in crescendo Bolero di Maurice Ravel, o a Dante con Cacciaguida ("si licet parva componere magnis", se si possono confrontare cose piccole con quelle grandi): "Come s'avviva allo spirar de' venti/carbone in fiamma, cosí vid'io quella/ luce risplendere ai miei blandimenti"(Paradiso,XVI,28-30).
Ella come tutti i populisti e sovranisti sa maneggiare al meglio i verbi all'indicativo, preferibilmente il tempo futuro semplice. Ma anche quello anteriore. Che sarebbero i tempi della speranza. Qui ci soccorre ancora il sommo poeta, non tanto la speranza sulla quale Dante viene esaminato da s.Giacomo nel canto XXV del Paradiso, quanto quella del canto III dell'Inferno :"Lasciate ogni speranza voi ch'entrate"(v.3).