“GIORNATA DEI TOSCANI NEL MONDO 2025”, A BARGA (LU) GLI STATI GENERALI DELLA REGIONE
La Toscana torna a dialogare con le sue comunità nel mondo. E’ stato il Teatro dei Differenti di Barga (Lu) a ospitare il 5 settembre 2025 la “Giornata dei Toscani nel Mondo”, l’evento annuale promosso dalla Regione Toscana per rinsaldare i legami con i cittadini di origine toscana all’estero e discutere delle politiche regionali per l’emigrazione. Un’occasione per fare il punto sugli interventi pluriennali e del complesso delle attività che hanno riguardato i nostri corregionali all’estero, tra cui: il sostegno dell’associazionismo, le attività formative a favore dei giovani di origine toscana, la diffusione della lingua e della cultura italiana, gli interventi relativi alla nuova migrazione e la promozione della Toscana. Quest’anno, la giornata ha assunto un significato particolarmente suggestivo inserendosi nel ricco calendario del Barga Scottish Festival, che celebra i profondi legami storici e culturali tra la Mediavalle del Serchio e la Scozia. Un binomio, quello tra Toscana nel Mondo e Scozia, che sottolinea come le identità e le radici possano dialogare e fondersi oltre ogni confine. La scelta di Barga come sede dell’evento del resto non è stata casuale. Il comune lucchese, con la sua storica emigrazione verso il Regno Unito e la Scozia in particolare, è un simbolo della diaspora toscana. Ospitare la Giornata in concomitanza con il Barga Scottish Festival significa riconoscere e valorizzare questo patrimonio unico di relazioni internazionali, di scambi culturali e di identità ibride e plurime. I lavori, aperti dai saluti della sindaca di Barga, si sono articolati in due sessioni dando vita ad un momento di approfondimento e confronto su temi cruciali per i toscani all’estero. Secondo il presidente della Regione, anche in veste di presidente del Consiglio dei Toscani nel mondo, è fondamentale rinsaldare i legami e promuovere il senso allargato di comunità e l’identità toscana anche aldilà dei confini regionali e nazionali. Al centro della sessione mattutina il ruolo delle associazioni e le attività sostenute dalla Regione tra cultura e sviluppo condiviso. Tra le esperienze citate particolarmente significativa è stata quella della borsa di studio Mario Olla che ha consentito di ravvivare il legame fra ragazzi e ragazze attualmente residenti all’estero e la loro terra di origine, favorendo tirocini formativi presso aziende toscane. A seguire il focus sulle nuove forme di migrazione toscana e sulle questioni urgenti legate alla riforma della cittadinanza, con un’analisi giuridica e la definizione di strategie comuni per tutelare i diritti dei toscani all’estero. A portare il loro contributo deputati eletti all’estero, esponenti del CGIE e consiglieri regionali. A concludere la kermesse alle ore 21.00, un concerto di musica scozzese a cura dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, a suggellare idealmente il legame tra la Toscana, la sua gente nel mondo e la cultura scozzese di grande rilievo su questo territorio.
TREND PIÙ RECENTI DELLA MIGRAZIONE TOSCANA
Secondo quanto riportato dal Rapporto Migrantes del 2023 sugli italiani nel mondo, gli iscritti toscani all’ AIRE sono attualmente 214.121 e rappresentano il 5,9% della popolazione totale della nostra Regione. I paesi con il numero più alto di nostri corregionali all’ estero sono il Brasile con 28.377 presenze e l’Argentina con 25.190 iscritti, mentre negli Stati Uniti si registrano 14.416 presenze di nostri corregionali. Nei paesi europei, si registrano le seguenti presenze di nostri corregionali: il Regno Unito è il primo della classifica con 22.710 presenze, seguito dalla Svizzera con 16.414 presenze, dalla Francia con 16.346 presenze e dalla Germania con 14.903 presenze. Questi quattro paesi sono stati e sono tutt’ora la destinazione principale dei nostri corregionali in Europa. Tra i paesi della nuova emigrazione si segnala la Spagna con 10.628 presenze. Il capoluogo di provincia con il più alto numero di cittadini all’estero risulta essere Firenze con 40.539 presenze, con una incidenza tuttavia in linea con la media regionale del 6,2 %, mentre il capoluogo con una incidenza percentuale superiore risulta essere Lucca, con 12.610 presenze ed una incidenza del 14,2% della sua popolazione. Tra Firenze e Lucca si colloca Livorno con 16.399 presenze ed una incidenza del 10.07 % della sua popolazione, seconda sia in termini assoluti che percentuali. Tra i Comuni non capoluoghi di provincia che presentano percentuali più alte di corregionali all’estero spiccano in particolare Bagni di Lucca con il 53,6% Pontremoli 43,4% Castelnuovo di Garfagnana 25,7%, Fivizzano 24,0%, Barga 18,6%, Capannori 16%. Nella classifica dei 25 Comuni con una più alta incidenza percentuale di iscritti all’Aire le cifre aumentano ulteriormente; il comune con una incidenza più alta è il Comune di Careggine (Lu) con una popolazione iscritta all’Aire addirittura superiore rispetto alla propria popolazione residente, seguito dal Comune di Zeri (MS) con una incidenza del 93,9% rispetto alla popolazione residente. Infine, come noto, le zone geografiche della nostra regione maggiormente interessate dall’emigrazione storica sono state la Garfagnana, la Lunigiana, la Lucchesia e l’Appennino Pistoiese.
A BARGA (LU) L’INCONTRO ANNUALE, IL PROGRAMMA
La Toscana torna a dialogare con le sue comunità nel mondo. Si è tenuto al Teatro dei Differenti di Barga (Lucca) la “Giornata dei Toscani nel mondo”: l’evento annuale promosso dalla Regione per rinsaldare i legami con i cittadini di origine toscana all’estero e discutere le politiche regionali per l’emigrazione. Il contesto è il celebre Festival Scozzese di Barga: la cittadina lucchese rappresenta infatti uno dei più significativi esempi di emigrazione toscana all’estero, con migliaia di discendenti ancora oggi residenti in Scozia che mantengono vive le tradizioni della terra d’origine. La Giornata dei Toscani nel Mondo 2025 è stata dedicata agli emigrati e ai loro discendenti, con un occhio rivolto al bilancio di fine legislatura: sono stati ripercorsi i traguardi raggiunti, ma ci sono stati anche momenti di confronto e approfondimento, in particolare sulla nuova legge relativa alla cittadinanza italiana. Diverse le sessioni di lavoro - a partire dalla mattina e per tutto il giorno - che si sono aperte con i saluti della sindaca di Barga Caterina Campani. Al primo panel dal titolo “Le associazioni dei Toscani nel Mondo: tra continuità e innovazione. Prospettive e proposte per la prossima legislatura”, ha partecipato Ilaria Del Bianco, presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Lucas Del Chierico, del coordinamento associazioni ispanofone dei Toscani nel Mondo del Sudamerica, Flavia Sbragia, Coordinamento associazioni lusofone dei Toscani nel Mondo del Sudamerica, Paul Amabile, del coordinamento associazioni dei Toscani nel Mondo di Australia e Sudafrica Moderatore, e Filippo Giabbani, dirigente del Settore Attività internazionali e attrazione degli investimenti di Regione Toscana. Il secondo panel è stato dedicato alle attività sostenute dalla Regione nel 2025 “tra cultura, radici e sviluppo condiviso”. Vi hanno partecipato Raymond Siebetcheu, professore associato dell’Università per Stranieri di Siena, Raffaella Mariani, presidente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana, Francesca Guastalli, direttrice del Museo archivio della Memoria del Comune di Bagnone. Il terzo panel, invece, ha affrontato il tema “Nuove migrazioni toscane: quali politiche per un fenomeno in trasformazione?” con Sara Vatteroni, direttrice della Fondazione Migrantes Toscana, Gaia Colombo, sociologa Università di Pisa, Marco Bennici, coordinatore della Rete Ambasciatori Livornesi nel Mondo, Luca Barani, referente delegazione territoriale Benelux dell’Associazione ex allievi Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il quarto e ultimo panel ha messo al centro la “riforma della cittadinanza: quali diritti per i toscani all’estero. Analisi giuridica e strategie comuni di fronte alla riforma”.
DEL BIANCO (LUCCHESI NEL MONDO): TOSCANA COMUNITÀ PROPENSA A MOVIMENTO
“Questa è terra di emigrazione da sempre e il perché è legato all’economia. La piccola Repubblica di Lucca aveva un bisogno di un ingente patrimonio per garantirsi la sua libertà. Questo ha creato nella nostra comunità un’indole propensa al movimento, parte dell’identità del territorio lucchese”. Così Ilaria Del Bianco, presidente dell'Associazione Lucchesi nel Mondo, in occasione della Giornata dei Toscani nel Mondo 2025. Oggi, “il rapporto tra noi e il resto del mondo è cambiato: ci sono le associazioni e dall’altro lato anche delle ‘antenne’ potentissime umane di relazioni uno a uno che rappresentano un valore aggiunto per il territorio”. Il terreno comune per raggiungere vecchie e nuove generazioni e tipologie di emigrazione è la “cultura”.
MIGRANTES TOSCANA: CAMBIA IL PROFILO AIRE, SÌ A NUOVE POLITICHE
“Bisogna recuperare il tema della migrazione come una conquista delle nuove generazioni, per vedere in questo una crescita”. Così Sara Vatteroni, direttrice della Fondazione Migrantes Toscana, in occasione della Giornata dei Toscani nel Mondo 2025. “Dal 2006 ad oggi abbiamo visto raddoppiare la presenza degli italiani all’estero. Ma dal 2006 le cose sono molto cambiate: allora il 64,6% degli italiani all’estero era per residenza, oggi è del 48%, mentre sono molto cresciute le nascite (nel 2006 erano il 28% e oggi il 40,9%) – ha spiegato Vatteroni – Dal 2006 possiamo registrare dei cambiamenti: gli iscritti all’Aire sono passati dai 201.000 ai 2,9 milioni. Soltanto nell’ultimo anno gli iscritti all’Aire sono 89.462 e di questi i toscani sono il 6,2%. Siamo la quinta regione. Ad oggi gli iscritti totali all’Aire della Toscana sono 226.000 persone. La maggior parte dei toscani – ha precisato - si muove all’interno dei confini europei, poi vengono Brasile, Stati Uniti, Argentina. Inoltre, le donne italiane all’estero hanno livelli riproduttivi molto superiori rispetto alle donne italiane in Italia e questo è un altro elemento che ci fa approfondire il ragionamento sul perché gli italiani e i toscani vanno all’estero”. “L’epoca delle migrazioni è la nostra epoca, spostarsi non è una cosa così straordinaria”, ha ragionato la direttrice di Migrantes Toscana, che ha però aggiunto: “Il problema che ci preoccupa non è il migrare delle persone, che porta anche a un arricchimento personale, ma quando l’emigrazione diventa un depauperamento del territorio, qualcosa che va a impoverire in termini di braccia, menti e creatività”. Un rischio tanto più preoccupante per l’Italia a fronte del calo demografico, “dato anche da precarietà lavorativa e contrattuale e da una presenza di donne in età riproduttiva in numero inferiore, tale da non far vedere un disgelamento in tempi brevi di questo ‘inverno’”. Rispetto alle ragioni di chi emigra, ha spiegato ancora Vatteroni – “vediamo che c’è, sì, il lavoro, ma anche la qualità della vita”. Tanto che oggi l’emigrazione è “una sorta di ascensore sociale”, rappresentando “quello che negli Anni 50 e 60 erano la scuola e il lavoro”. Una fase che non deve solo far pensare “alla malinconia di chi parte”, ma deve “dare luogo a politiche generative a livello politico, personale e di comunità”. Questa spinta deve riguardare anche le comunità straniere che scelgono di venire in Italia, ha affermato Vatteroni: “Noi come Migrantes riteniamo che i processi di immigrazione ed emigrazione non possono essere dissociati, ma devono essere letti in una medesima logica, perché le ragioni di chi sceglie di lasciare l’Italia per un altro Paese sono spesso le stesse motivazioni di chi invece sceglie di arrivare in Italia e stabilirvisi. E riteniamo che dobbiamo vedere in modo altrettanto generativo chi sceglie l’Italia. Questo ci fa riflettere anche su un concetto nuovo di cittadinanza: spesso assistiamo a discussioni che vedono la cittadinanza come una sorta di patente a puti. Per noi è qualcosa di più: è l’impegno che una persona prende per costruire il benessere sociale e il benessere di una comunità. Ed è con questa logica che dovremmo ricostruire politiche che legano la cittadinanza al senso di appartenenza a una storia e auna comunità”, ha concluso.
EMIGRAZIONE, SINDACA DI BARGA (LU): FORTE LEGAME TOSCANA-SCOZIA
Barga, nel cuore della provincia di Lucca, ha ospitato il 5 settembre 2025 la Giornata dei Toscani nel Mondo che si inserisce quest’anno nel contesto del celebre Festival Scozzese di Barga. La scelta di Barga non è casuale: questa cittadina lucchese rappresenta uno dei più significativi esempi di emigrazione toscana all’estero, con migliaia di discendenti ancora oggi residenti in Scozia che mantengono vive le tradizioni della terra d’origine. “Barga ha avuto un’emigrazione importante, un’emigrazione di ritorno, che ha sempre mantenuto un forte legame con il territorio. Basti pensare a tutta la parte nuova di Barga, con i suoi villini Liberty” ha detto la sindaca di Barga Caterina Campani, in occasione dell’apertura dei lavori della Giornata dei Toscani nel Mondo, presso il Teatro dei Differenti, ricordando in particolare il rapporto dei cittadini di Barga con la Scozia, ulteriormente valorizzato, ha detto la sindaca, anche “grazie alla collaborazione con l’associazione Lucchesi nel mondo e la sua presidente, Ilaria Del Bianco, con cui abbiamo intrapreso un percorso insieme per rafforzare questo legame”. Con la Scozia, ha aggiunto la sindaca, “il rapporto si è notevolmente rafforzato in questi anni, tanto che il sindaco di Glasgow sarà con noi per il secondo anno. Abbiamo fatto un accordo di programma con il Comune di Glasgow, proprio per cercare di rafforzare e mantenere questi legami. Abbiamo trovato anche lì un’istituzione che ha capito questo rapporto e cosa significa per i nostri concittadini all’estero”. La sindaca di Barga ha poi ricordato un appuntamento importane: “Il 20 settembre con Ilaria Del Bianco saremo in Scozia in occasione degli 850 anni del comune di Glasgow e parteciperemo con una collettiva di nostri artisti che sarà ospitata lì. E ci sono tante iniziative su cui stiamo lavorando. Fondamentale è anche l’Associazione Toscani del mondo – ha sottolineato ancora Campani - sulla cui collaborazione contiamo tantissimo”. Sugli emigrati toscani all’estero ha aggiunto: “ Siamo talvolta alla terza, quarta generazione che mantiene sempre un legame fortissimo con il nostro territorio e il periodo estivo è quello in cui tornano qui per ritrovarsi e condividere ricordi. L’anno scorso siamo stati anche a Chicago, perché anche lì abbiamo una comunità importante”, ha concluso la sindaca Campani.
PORTA (PD): CITTADINANZA E NON SOLO, ATTEGGIAMENTO ‘PUNITIVO’ VERSO ITALIANI ESTERO
“In questo momento ci sono degli italiani detenuti in Venezuela. Il ministro degli Esteri ha assicurato che ci stiamo impegnando per tutti e che non esistono italiani più e meno importanti. È esattamente quello che cerchiamo di dire con il nostro lavoro e impegno. Peccato che quella legge sulla cittadinanza voluta dal governo e dal ministro Tajani con decreto del 27 marzo del 2025 dice esattamente il contrario: determina evidentemente una divisione con la categoria degli italiani che vivono e sono nati in Italia e che hanno ‘soltanto’ la cittadinanza e gli altri”. Lo ha detto il deputato Pd Fabio Porta, eletto nella Circoscrizione estero - Ripartizione Sud America e membro della Commissione Esteri della Camera - intervenendo al Teatro dei Differenti di Barga (Lu) alla “Giornata dei Toscani nel mondo”, l’evento annuale promosso dalla Regione Toscana per rinsaldare i legami con i cittadini di origine toscana all’estero e discutere le politiche regionali per l’emigrazione. “Dopo anni di nostra narrazione sul fatto che due cittadinanze, culture e appartenenze siano una ricchezza, la legge adesso stabilisce che, se hai la doppia cittadinanza, a partire dalla seconda generazione, non puoi trasmetterla”. Il problema per Porta è anche il messaggio: “Si dice che tutto ciò che abbiamo finora considerato una ricchezza è invece un disvalore. Che si dovesse fare una riforma era scontato e c’era quasi unanimità tra tutte le forze politiche. Non che si facesse in questo modo, di nascosto anche rispetto alle altre forze del centrodestra e in maniera retroattiva”. Per Porta a essere sbagliato è anche il metodo: “Non si cambia una legge sulla cittadinanza con un decreto-legge. E veniamo alla narrazione: qual è la giustificazione adottata dal governo? Che gli italiani all’estero sono una minaccia alla sovranità nazionale. Abbiamo assistito poi a settimane di programmi su alcune delle maggiori tv in cui venivano descritti fatti di corruzioni, cittadini stranieri che ‘invadevano’ i paesini della Calabria. Il ministro ha spiegato che la cittadinanza è una cosa seria: verissimo, nessuno era contrario sul mettere dei limiti più vincolanti e delle procedure”. Secondo il deputato PD la questione va oltre la legge sulla cittadinanza: “Stiamo discutendo in Parlamento di altri provvedimenti che confermano un atteggiamento quasi punitivo del governo attuale rispetto agli italiani all’estero, che ha deciso che dal 2027 tutte le domande di cittadinanza non verranno trattate dai consolati ma da un’unità centrale del Ministero degli Esteri. Facciamo di tutto per approssimare gli italiani all’estero alle proprie istituzioni e poi stiamo spersonalizzando tutto. E poi – ha aggiunto - un provvedimento in Parlamento che riorganizza il Ministero degli Esteri eliminando la direzione Promozione lingua e cultura italiana nel mondo. Ci è stato spiegato che le competenze passeranno alla Direzione per l’esportazione: la cultura diventerà uno strumento per vendere qualche prodotto. E la direzione generale Italiani all’estero si trasformerà nella direzione per i Servizi ai cittadini. Il messaggio è: gli italiani all’estero non sono il soft power di cui ci siamo sempre fatti un grande orgoglio, ma sono un servizio. Non vorrei che questo messaggio passasse”, ha concluso.
EMIGRAZIONE, PRODI (CGIE): RIFORMA CITTADINANZA CI HA PRESI IN CONTROPIEDE
“Che ci fosse bisogno di una riforma della legge sulla cittadinanza era cosa a tutti nota. Era così sentita questa necessità che avevamo messo l’esigenza di una riforma tra le priorità dell’anno scorso. Poi siamo stati presi in contropiede da questo decreto- legge. Nella notte tra 27 e 28 marzo è cambiato tutto. Siamo passati da una legge estremamente generosa a una estremamente restrittiva”. Così Maria Chiara Prodi, segretaria generale del Cgie – Consiglio generale italiani all’estero, intervenendo al Teatro dei Differenti di Barga (Lu) alla “Giornata dei Toscani nel mondo”, l’evento annuale promosso dalla Regione Toscana per rinsaldare i legami con i cittadini di origine toscana all’estero e discutere le politiche regionali per l’emigrazione. Il Cgie, ha spiegato, “stava lavorando a un’idea di cittadinanza consapevole: vuol dire che ciò che ci interessa, al di là delle potenzialità di sangue, è il desiderio di far parte di una comunità civile. Questo si può misurare attraverso un legame genuino che sia rappresentato dalla conoscenza della lingua, della cultura del Paese, da nozioni di educazione civica. In assemblea plenaria a giugno abbiamo fatto alcune richieste di modifica e siamo stati anche ricevuti dal Presidente della Repubblica. Per noi un tema è che introducendo il concetto di cittadinanza ‘esclusivamente’ italiana si va a modificare una visione vigente fino a quel punto di una cittadinanza italiana che conviveva con altre. La doppia cittadinanza è sempre stata un valore per il nostro Paese. Per noi continua ad esserlo. E poi c’è il tema della trasmissione della cittadinanza. Inoltre, ci manca una visione di futuro in cui le comunità che noi rappresentiamo non si sentano sradicate dal loro Paese”, ha concluso. (5 set EMG PO)
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