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DRONI RUSSI, SCINTILLE
TRA BUCAREST E MOSCA

DRONI RUSSI, SCINTILLE <BR> TRA BUCAREST E MOSCA

Anche la Romania, dopo la Polonia, si trova ormai ai ferri corto con Mosca dopo lo sconfinamento di un drone sul suo territorio, avvenuto sabato. Ieri, il ministro degli Esteri rumeno Oana Toiu ha annunciato che l'ambasciatore russo a Bucarest è stato convocato  al fine di “comunicare chiaramente la protesta della Romania” in merito all'intrusione, ha spiegato il ministro. Bucarest, è stato comunicato ai giornalisti, ha espresso al capo della missione diplomatica russa, Vladimir Lipayev, “la sua ferma protesta” contro “questo atto inaccettabile e irresponsabile”. Il Ministero degli Esteri rumeno ha inoltre “esortato la parte russa ad adottare tutte le misure necessarie” per impedire che una simile “violazione della sovranità della Romania” si ripeta.

La Romania ha affermato che l'intrusione dei droni russi rappresenta una “nuova sfida” alla sicurezza nel Mar Nero. Il Paese membro della NATO ha condannato “fermamente” l'intrusione di un velivolo senza pilota nel suo spazio aereo durante un attacco alla confinante Ucraina. Anche il capo della diplomazia europea, Kaja Kallas, ha criticato questa intrusione, definendola “inaccettabile”. “La violazione dello spazio aereo rumeno da parte di droni russi è un'altra inaccettabile violazione della sovranità di uno Stato membro dell'UE”, ha scritto Kallas su X. “Questa sconsiderata escalation minaccia la sicurezza regionale. Esprimiamo la nostra solidarietà alla Romania”, ha aggiunto.

Da parte loro, le forze armate di Kiev nella serata di sabato hanno utilizzato dei droni per colpire la raffineria di petrolio di Kirishi, una delle più grandi raffinerie russe, nella regione di Leningrado. Inoltre, altri velivoli senza piloti hanno attaccato l'impianto chimico Metrafax a Gubakha, nel territorio russo di Perm, a più di 1.500 chilometri dal confine ucraino, mettendo in atto una strategia volta a minare la “base energetica” dell’avversario. Nella mattinata di ieri invece due treni sono deragliati in zone diverse della regione di Leningrado, in seguito ad azioni di sabotaggio di infiltrati ucraini. Lo stato maggiore di Kiev ha in seguito reso noto di aver fatto saltare in aria un tratto della ferrovia tra le città di San Pietroburgo e Pskov, tra le stazioni di Stroganovo e Mchinskaya, intorno alle 2:30 di domenica mattina.

Secondo il governatore russo, l'incidente ha provocato il deragliamento di un treno merci che trasportava 15 vagoni cisterna vuoti, senza causare vittime, mentre Kiev sostiene che diversi carri armati sarebbero stati “distrutti insieme al loro carburante”. I media russi hanno pubblicato filmati che mostrano diverse cisterne ribaltate lungo la linea ferroviaria. Nella stessa regione, un altro deragliamento ha ucciso il macchinista di un convoglio deragliato vicino alla stazione di Semrino, nel distretto di Gatchina, secondo il governatore regionale. Sabato inoltre, era stata segnalata un'esplosione su un tratto ferroviario a oltre 800 km di distanza, nella regione russa di Oriol. Secondo le autorità, sono morti tre militari della Rosgvardia, la guardia nazionale russa. Lo Stato maggiore ucraino ha affermato in seguito di aver eseguito questa operazione per “interrompere” il collegamento tra le città di Oriol e Kursk e ha riferito che i soldati uccisi erano esperti di sminamento inviati sul posto dopo la scoperta delle mine da parte dei dipendenti delle ferrovie russe. (deg)

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