La cosa piú sorprendente di questi giorni é il comportamento apparentemente irrazionale di quasi tutti i governanti del mondo: nessuno prende l'iniziativa di cambiare metodo per affrontare urgentemente la cessazione delle ostilitá, prima che il precipizio dell'ultimo conflitto del pianeta, quello nucleare, incidentalmente o volutamente venga raggiunto. Tutti si prodigano esclusivamente per il riarmo e non per una tregua immediata.
La storia insegna che l'armistizio é ineluttabile, sia che si tratti di una guerra breve, della guerra dei trent'anni o dei cent'anni, che sono giá avvenute, e propedeutico alla Pace. La postura dei cosiddetti uomini che contano richiederebbe purtroppo la consulenza del defunto Cesare Lombroso. Non é umano, prima che immorale, permettere che vengano attuati genocidi come a Gaza e che venga indirizzata l'umanitá a considerare solo la forza militare come garanzia della Pace. Quasi nessun governante parla piú di diseguaglianze, di difesa delle minoranze, di benessere per i piú poveri, di diplomazia e di integrazione. Di rispetto della dignitá dell'essere umano. É necessario rispolverare figure di alto profilo morale, che hanno pagato con la vita la loro ribellione al senso comune.
Una potrebbe essere quella del tedesco Dietrich Bonhoeffer, vissuto ed eliminato in tempi analoghi ai nostri. Accomunato agli "uomini del 20 luglio", cosí definiti perché in quel giorno del 1944 guidati da Claus Schenk von Stauffenberg attentarono alla vita di Hitler, non imbracció armi, pur appartenendo a pieno titolo al gruppo. Era un oppositore del regime e per ordine personale di Hitler venne portato nel campo di concentramento di Flossenbürg l'8 di aprile 1945, dove dopo un processo sommario venne fucilato il 9 aprile : nel campo non restó nemmeno 24 ore. Non era un detenuto ufficiale, ma venne portato in quel campo perché era un luogo di esecuzioni.
Quante analogie con l'oggi. Si racconta che allora nessuno sapeva quanto avveniva a Flossenbürg, ma certamente non é vero: gruppi di persone venivano scaricate nelle vicine stazioni ferroviarie di Neustsadt, lontana 10 km, di Weiden, 15 km e di Flossenbürg stesso, che da trent'anni non l'ha piú, in numero anche di 2500 alla volta e raggiungevano il campo a piedi. Essendo luogo di esecuzioni si saranno sentiti certamente gli spari. Oggi vediamo quasi tutto, comunque in modo sufficiente per poter ribellarci insieme e unanimemente a quanto avviene, eppure non si va oltre le parole e, vergognosamente, con molti distinguo.
Bonhoeffer veniva considerato da molti allora e per molti decenni un traditore. Proprio come oggi chi si oppone all'accidia dei governati. Sul monumento che lo ricorda sta scritto un suo motto, che é attuabile da tutti: "prega e opera con giustizia". Ispiratore di dibattiti sulla dittatura, sulla democrazia, sulla guerra e sulla Pace, é un parametro per l'etica e per il senso di responsabilitá. Esempio di libertá di coscienza, di resistenza e indispensabile aiuto per la cultura della Memoria per scuole e politici.
Non ci sono tracce delle sue ultime parole e sul destino della sua salma ci sono varie teorie: la piú probabile é che sia stata bruciata nel forno del campo di concentramento e che le sue ceneri siano state disperse nella campagna.
Come tutti i profeti in ogni civiltá, questo Evangelico fu trattato per decenni criticamente, soprattutto dalla sua chiesa, ma anche da quella cattolica. Negli anni 50 il suo amico Eberhard Bethge ne raccolse e diffuse i testi. Ma l'ostilitá non cessó, perfino nel paese di Flossenbürg, perché si temeva che ricordarlo favorisse il ricordo del campo di concentramento.
Bonhoeffer é diventato un faro per credenti e no. In tempi in cui il manicheismo trionfa, dove il bene sarebbe tutto da una parte, cioé l'Occidente, e il male tutto dall'altra, chi non é con l'Occidente. Senza dimenticare che se sará lanciato un ordigno nucleare, capiterá per la prima volta se partirá dal regno del male, per la seconda da quello del bene.
(© 9Colonne - citare la fonte)