a Russia ha lanciato nella notte del 20 settembre un attacco su larga scala con missili e droni contro diverse città ucraine, causando almeno due morti e 27 feriti. Le autorità di Kiev hanno denunciato danni diffusi a infrastrutture civili e abitazioni, con incendi e crolli in varie località.
Secondo l’Aeronautica militare ucraina, Mosca ha impiegato 579 droni, 8 missili balistici e 32 missili da crociera, mentre la difesa aerea ne ha abbattuti 552 droni, 2 missili balistici e 29 da crociera. Gli allarmi antiaerei sono risuonati in tutto il Paese tra le 5:45 e le 7:00 del mattino.
Le esplosioni sono state segnalate a Pavlohrad e Mykolaiv intorno alle 4:40, seguite da nuovi attacchi su Dnipro poco dopo le 6:00. Nell’oblast’ di Dnipropetrovsk una persona è morta e 26 sono rimaste ferite, fra cui un uomo con ustioni sul 70% del corpo. Case, palazzi e garage sono stati distrutti o danneggiati. Altri episodi gravi si sono verificati a Khmelnytskyi, dove un uomo è stato trovato senza vita tra le macerie, e a Kiev, con danni a edifici, auto e infrastrutture.
A Mykolaiv sono state colpite aree residenziali, mentre nell’oblast’ di Leopoli due missili da crociera sono stati intercettati senza conseguenze. Durante gli attacchi, l’aeronautica polacca ha fatto decollare un jet della NATO per proteggere il proprio spazio aereo, già violato più volte dai droni russi nelle scorse settimane.
Proprio il tema delle incursioni russe oltre confine sta diventando una questione di sicurezza internazionale. Il 19 settembre tre caccia MiG-31 hanno violato lo spazio aereo estone per 12 minuti, sorvolando il Golfo di Finlandia. L’Estonia ha reagito chiedendo consultazioni ai sensi dell’Articolo 4 della NATO, strumento che consente ai membri di avviare un confronto quando percepiscono una minaccia alla propria sicurezza.
Il primo ministro di Tallinn, Kristen Michal, ha definito l’episodio “totalmente inaccettabile”, mentre caccia F-35 italiani impegnati nella missione NATO nel Baltico hanno intercettato i jet russi. Il ministero degli Esteri estone ha consegnato una nota di protesta formale a Mosca, che non ha commentato l’accaduto.
Le violazioni si sommano a quelle registrate nei cieli di Polonia e Romania, dove la Russia ha già testato i limiti della deterrenza atlantica. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di una “campagna sistematica russa contro Europa, NATO e Occidente”, che mira a destabilizzare l’area con strumenti militari, politici e informativi.
Anche dagli Stati Uniti arrivano segnali di preoccupazione: il presidente Donald Trump ha definito l’incidente “un grosso problema” e ha annunciato che riceverà aggiornamenti dai suoi consiglieri.
La NATO, intanto, ha rafforzato il fianco orientale dell’Alleanza con l’operazione Eastern Sentry, lanciata il 13 settembre, pochi giorni dopo che la Polonia aveva abbattuto per la prima volta droni russi sul proprio territorio. Un segnale che l’escalation russa non riguarda più solo l’Ucraina, ma coinvolge direttamente la sicurezza dei Paesi alleati.
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