Il 2025 si preannuncia come l'anno più letale mai registrato per gli operatori umanitari[1]. Save the Children esorta gli Stati membri delle Nazioni Unite ad approvare una nuova Dichiarazione sulla protezione del personale umanitario come passo fondamentale per invertire questa tendenza allarmante.
La Dichiarazione, promossa dall'Australia e presentata oggi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, mira a rafforzare il rispetto e l'attuazione della risoluzione 2730 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite[2], che invita gli Stati a rispettare e proteggere il personale delle Nazioni Unite e umanitario in conformità con i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale.
Sebbene la Dichiarazione non sia giuridicamente vincolante, rappresenta una forte dichiarazione di volontà politica da parte dei firmatari volta a proteggere tutto il personale umanitario e garantire il rispetto del diritto internazionale, compreso il divieto di attacchi contro il personale umanitario ai sensi delle Convenzioni di Ginevra e del Protocollo aggiuntivo.
Una tale dichiarazione di volontà politica è particolarmente cruciale in un momento in cui gli attacchi contro gli operatori umanitari hanno raggiunto livelli record, con il 2024 che è stato l'anno più letale mai registrato per gli operatori umanitari e il 2025 che si preannuncia peggiore[3]. La Dichiarazione mira, inoltre, a tradurre la volontà politica in misure concrete che gli Stati possono adottare per migliorare la sicurezza e la protezione del personale umanitario, compreso il personale nazionale che subisce il peso maggiore degli attacchi contro il settore.
Negli ultimi 25 anni, in media almeno un operatore umanitario è stato ucciso, ferito, rapito o arrestato ogni singolo giorno[4], e il 2025 è sulla strada per superare tutti i precedenti dati relativi al numero di vittime[5].
"In ogni parte del mondo, gli operatori umanitari fanno tutto il possibile per salvare vite umane, collaborare con le comunità, alleviare il dolore e la sofferenza e preservare la dignità umana di chi è nel bisogno. Lavorano nelle zone di conflitto più instabili del mondo o nelle aree devastate da calamità naturali. Eppure il sistema che li circonda li sta deludendo. Lo scorso anno è stato il più letale mai registrato per gli operatori umanitari, con 383 persone uccise, di cui circa 172 uccise in questo periodo dell'anno scorso. La stragrande maggioranza degli operatori umanitari uccisi è personale nazionale. Quest'anno è già sulla strada per superare tutti i precedenti bilanci delle vittime, con circa 287 operatori umanitari uccisi finora[6]”, ha dichiarato Inger Ashing, Amministratrice Delegata di Save the Children. “Esortiamo tutti i governi ad approvare la Dichiarazione sulla protezione del personale umanitario durante la prossima Settimana di alto livello dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre, per dimostrare l'impegno globale a proteggere il personale umanitario e a sostenere il diritto internazionale umanitario. La Dichiarazione raggiungerà i suoi obiettivi solo se gli Stati ne approveranno i valori e si adopereranno per attuarne i requisiti e se i gruppi armati non statali si asterranno dall'attaccare gli operatori umanitari. Chiediamo a tutti i governi di esigere che venga fatta giustizia per ogni violazione del diritto internazionale umanitario nei confronti degli operatori umanitari e di garantire che i responsabili siano assicurati alla giustizia. I nostri colleghi in tutto il mondo dimostrano ogni giorno enorme coraggio, compassione e impegno nell’affrontare alcune delle sfide più complesse del nostro tempo e in alcune delle circostanze più difficili. È grazie al loro impegno e alla loro innovazione che possiamo garantire un ambiente sicuro e pieno di speranza per i bambini e le loro famiglie. Devono essere protetti”, ha concluso Inger Ashing, Amministratrice Delegata di Save the Children.
La Dichiarazione è stata concepita per sostenere e rafforzare gli sforzi del Segretario Generale delle Nazioni Unite volti ad affrontare le minacce al personale umanitario, in linea con la risoluzione 2730 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla protezione dei civili nei conflitti armati. La Dichiarazione fornisce, inoltre, un quadro di riferimento per sostenere iniziative complementari, come l'Iniziativa globale del CICR per stimolare l'impegno politico a favore del diritto internazionale umanitario.
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