Non c’è partita nella finale del China Open: Jannik Sinner torna protagonista a Pechino e conquista il titolo travolgendo lo statunitense Learner Tien con un doppio 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Una prova di forza che conferma lo stato di forma ritrovato dell’altoatesino, capace di archiviare in fretta i problemi fisici dei giorni scorsi e di aggiungere alla sua bacheca il ventunesimo trofeo in carriera, il terzo della stagione dopo Australian Open e Wimbledon. Per Sinner si tratta del secondo trionfo nella capitale cinese, due anni dopo il successo su Daniil Medvedev, e arriva nel momento in cui la sfida a distanza con Carlos Alcaraz per la vetta del ranking mondiale si fa sempre più serrata. Lo spagnolo, vincitore a Tokyo, resta davanti, ma la rincorsa dell’azzurro continua e a Shanghai – dove difenderà il titolo – avrà l’occasione di ridurre ulteriormente il distacco.
La finale non ha praticamente storia. Sin dal primo game Sinner imprime ritmo e solidità, strappando il servizio a Tien e martellando con il fondamentale che più ha fatto la differenza: il servizio, con oltre dieci ace messi a segno. L’americano appare intimorito, incapace di costruire un piano di gioco efficace, e cede rapidamente due break che consegnano il 6-2 all’azzurro dopo appena 34 minuti. Nel secondo parziale il giovane talento statunitense prova a rimanere agganciato fino al 2-2, ma un game disastroso – con due doppi falli consecutivi – spiana la strada a Sinner, che non lascia più spazio. Anche i due match point annullati da Tien servono solo a ritardare l’inevitabile: ancora 6-2 e trofeo sollevato in poco più di un’ora di dominio assoluto. Con questa vittoria Sinner risponde ad Alcaraz e guarda con fiducia ai prossimi appuntamenti. Shanghai rappresenta la prossima grande tappa, mentre l’eventuale sorpasso al numero uno mondiale potrebbe concretizzarsi più avanti, a Vienna. (peg - 1 ott)