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Vino rosso o bianco? L’importante è che la bottiglia sia “classica

Una ricerca condotta da SenseCatch per Crealis ha indagato il ruolo della capsula nella percezione del valore del vino e nelle decisioni d’acquisto


Dal rosso al bianco, dai vini fermi alle bollicine, biologici o meno, ciò che continua a orientare la scelta dei consumatori è la bottiglia “classica”, completa della tradizionale capsula. A poche settimane dalla decisione del Comité Champagne di rendere non più obbligatoria la chiusura con lamina protettiva, una ricerca condotta da SenseCatch per Crealis ha indagato – attraverso strumenti di neuromarketing e interviste qualitative – il ruolo della capsula nella percezione del valore del vino e nelle decisioni d’acquisto. Lo studio, presentato al Trentodoc Festival, ha coinvolto un panel di acquirenti abituali, analizzandone le reazioni visive, emotive e razionali grazie a tecnologie come gli occhiali eye-tracker e i sensori biometrici, in momenti che andavano dal contatto con il prodotto fino alla degustazione. I risultati evidenziano come la capsula non sia soltanto un elemento tecnico di protezione e garanzia igienica, ma un vero strumento di marketing capace di rafforzare l’identità visiva della bottiglia e di orientare le scelte dei consumatori. Nove persone su dieci dichiarano di preferire bottiglie con capsula, una percentuale che arriva al cento per cento per gli spumanti. Secondo Angela Pirovano, Marketing & Communication manager Italy del Gruppo Crealis, intervenuta durante il wine talk “Bottiglie e aromi, come scegliamo vini e profumi”, la presenza della capsula completa il design e attira maggiormente l’attenzione sullo scaffale. Non solo: viene percepita come un segno di pregio e sicurezza, mentre le bottiglie prive di lamina risultano spesso incomplete o poco curate. L’impatto si riflette anche sul posizionamento di prezzo e sull’esperienza complessiva, con una maggiore intensità sensoriale ed emozionale al tatto e alla vista, fino a influenzare la degustazione. Nella prova pratica, lo stesso vino ha ricevuto valutazioni migliori se associato a una bottiglia con capsula. La ricerca, condotta su un campione di uomini e donne tra i 25 e i 50 anni che acquistano abitualmente una o due bottiglie al mese, ha utilizzato etichette fittizie di rossi e spumanti, presentate con e senza capsula e in diversi design, dal premium al biologico. I partecipanti sono stati osservati in un percorso di acquisto simulato, per poi essere intervistati e coinvolti in una degustazione guidata. È emerso che le bottiglie con capsula non solo risultano più visibili a scaffale, ma vengono percepite come più eleganti e rifinite. Secondo i dati raccolti, la loro capacità di emergere tra i prodotti aumenta del 64 per cento. La valutazione complessiva conferma questo vantaggio: le bottiglie con capsula ottengono un punteggio medio di 8,6 contro il 7 delle capless. La presenza della lamina incrementa la sensazione di autenticità, igiene e sicurezza, e alimenta l’aspettativa di un vino più pregiato e piacevole. Nei rossi, la funzione protettiva assume un peso decisivo, dato che il tappo a filo lascia scoperta la parte superiore della bottiglia, mentre negli spumanti la capsula contribuisce a definire il valore percepito del prodotto. Resta invece invariata la percezione legata alla sostenibilità. Lo studio mette in luce anche il potenziale comunicativo di questo elemento, capace di dialogare con l’etichetta e di rafforzare la narrazione del brand. Il tracciamento delle reazioni emotive conferma come la capsula amplifichi il coinvolgimento del consumatore non solo al momento della scelta, ma anche durante l’apertura e la degustazione, trasformandosi in un dettaglio determinante per l’esperienza complessiva.

(© 9Colonne - citare la fonte)