Roma, 2 ott - "Il ministro, intanto, non può può affermare che nessuno ha condannato le violenze. Le violenze le condanniamo, io penso, ho sempre pensato che i violenti che si manifestano dentro le grandi mobilitazioni fanno innanzitutto un danno alle persone che stanno mobilitandosi e alle loro ragioni, per cui trovo molto strumentale coprire uno schieramento che il governo sta facendo in questi momenti contro lo sciopero e contro i lavoratori, ricorrendo a queste cose. Per altro verso sono molto contenta che il governo legga Pasolini, penso però che dovrebbero leggerlo tutto, non ricordarsi solo il trafiletto di un articolo di giornale". Così Susanna Camusso, senatrice Pd, replicando al ministro degli Esteri Antonio Tajani, che nel corso delle comunicazioni in Senato sul Medio Oriente ha condannato le violenze nelle manifestazioni di piazza, citando le rifessioni di Pier Paolo Pasolini dopo gli scontri di Valle Giulia del 1968, in cui l'intellettuale affermò di simpatizzare con i poliziotti "proletari" rispetto agli studenti "figli di papà". "Penso inoltre - continua l'ex leader della Cgil - che dovrebbero darci una mano nel processo di sindacalizzazione dei lavoratori delle forze dell'ordine, processo che noi abbiamo iniziato quando proprio loro lo osteggiavano". Il premier Meloni questa mattina è intervenuta attaccando lo sciopero generale di domani dicendo che "la rivoluzione non sta bene con il weekend lungo". "Anche qui - afferma Camusso - gli consiglierei di guardare come è fatta la realtà e di smetterla di usare dei luoghi comuni perché forse non si sono accorti che il mondo del lavoro è profondamente cambiato, che le persone che lavorano più giorni alla settimana e non hanno più l'interruzione per il sabato e la domenica sono moltissime, sono moltissime le lavoratrici: la presidenta del Consiglio dovrebbe fare attenzione a questo aspetto, perché le donne lo soffrono ancora di più degli uomini. E dovrebbero anche rendersi conto di come nasce questo sciopero generale, che nasce sull'onda di avvenimenti, non nasce programmato e poi penso che dovrebbero avere la bontà democratica o la postura democratica di rispettare quelle che sono le decisioni di grandi organizzazioni, e non pensare che invece si possano sempre usare dei luoghi comuni che hanno solo come scopo quello di svilire l'iniziativa di parlare d'altro". "Penso - sottolinea la senatrice - che le cose che stanno succedendo nelle piazze italiane, nelle piazze europee e nelle piazze del mondo dicono che c'è un mondo che sta guardando con grande preoccupazione quello che succede, vedendo che si stanno superando delle barriere che si ritenevano invalicabili, quelle del genocidio, della strage in diretta di un popolo per non ascoltarne le ragioni, non riconoscere il suo diritto ad autodeterminarsi: penso che sia un fattore estremamente positivo, che ricorda ai governi che i diritti umani, il diritto internazionale, lo stato di diritto sono grandi temi che per fortuna la democrazia ha fatto entrare nel ragionamento comune, sono sentimenti delle persone ed è straordinario che i giovani si mobilitino esattamente per difenderli". (PO / Roc) ////
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