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Cile, Bonetti (Az): memoria Leighton deve vivere nella nostra azione politica

Roma, 6 ott – “È una vicenda che rimane nella memoria del nostro Paese, dove Bernardo Leighton e la moglie Anita Fresno erano ospitati, erano in esilio, è una vicenda però che dice quanto la memoria di questi martiri della democrazia che l'Italia ha pianto - ricordiamoci quegli anni bui, l'esperienza del rapimento e del delitto di Aldo Moro - abbiano segnato la coscienza e la storia italiana. Oggi noi ci troviamo in un contesto nel quale le democrazie sembrano più fragili, più deboli e in cui la classe politica non ha sempre la contezza di dover farsi carico in prima persona, con la propria vita, con la propria azione, non solo di proteggere la democrazia ma di incarnarla, nel promuoverla contro quelle forme di dittatura che annichiliscono e devastano le persone, la dignità della persona umana, violano i diritti della persona umana e vanno a uccidere la coscienza dei popoli, ad essere appunto oppressori dei popoli”. Così Elena Bonetti, deputata e presidente Azione, intervenuta al convegno promosso dal Pd nella Sala della Regina alla Camera per ricordare il 50esimo anniversario dell’attentato neofascista a Bernardo Leighton, ferito gravemente il 6 ottobre del 1975 a Roma insieme alla moglie Anita Fresno. Un appuntamento per celebrare il leader della Dc cilena attraverso il contributo di politici, giornalisti e studiosi. “Questo – aggiunge Bonetti - credo che sia oggi il grande insegnamento, la promozione di una politica che sappia dialogare, che sappia unire e sappia con forza, verità e giustizia portare avanti la democrazia e fare della democrazia un'azione in grado di cambiare la vita delle persone. Bernardo Leighton questo l'ha fatto, l'ha fatto fino all'ultimo e con lui tante donne e uomini che non solo hanno combattuto la dittatura cilena ma che in Italia hanno combattuto il nazifascismo e ancora oggi presidiano la nostra democrazia contro qualsiasi forma imperialista di oppressione. Credo che oggi noi siamo chiamati a fare questo, a far rianimare la loro vita nel nostro agire anche nei confronti delle nuove generazioni”. (PO / Roc) ////

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