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GAZA, ORA MANCA SOLO
LA RATIFICA ISRAELIANA

GAZA, ORA MANCA SOLO <BR> LA RATIFICA ISRAELIANA

Nonostante l’agenzia di stampa egiziana Al Qahera News stamattina abbia riferito che il cessate il fuoco sia entrato in vigore, l'ufficio di Netanyahu ha fatto sapere che non sarà attiva fino alla ratifica dell’accordo da parte del governo israeliano. La riunione del gabinetto di sicurezza è prevista alle 17:00 ora locale (le 16.00 in Italia), dopo la quale si terrà quella del governo israeliano per approvare l'intesa raggiunta su Gaza, ha scritto il Times of Israel. Ad annunciare l’esito positivo sulla prima fase del piano di pace è stato il presidente statunitense Donald Trump su Truth, con un post in cui ha dichiarato che Israele e Hamas hanno entrambi accettato la prima fase dell'accordo. La conferma è arrivata in contemporanea anche dai mediatori impegnati in Egitto, i quali hanno ribadito l’avvenuta intesa relativa al rilascio degli ostaggi e alla consegna degli aiuti umanitari. Tuttavia, il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha già specificato che voterà contro un accordo di cessate il fuoco con Hamas che prevede il rilascio degli ostaggi israeliani e quello dei prigionieri palestinesi. Inoltre, al leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, che propone il Premio Nobel a Trump, risponde il Comitato norvegese per il Nobel, che assegna il Premio per la Pace, specificando che ha già tenuto la sua riunione finale lunedì scorso.

Tante le reazioni da parte della comunità internazionale. Il Cremlino ha accolto “con favore” gli sforzi per “porre fine all'incendio di Gaza”, ha osservato il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, come riferito dalla Ria Novosti. La Cina ha auspicato un cessate il fuoco “permanente e globale a Gaza il prima possibile”, come dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun. Anche il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, ha recepito positivamente la notizia. In una dichiarazione, infatti, l'Anp ha fatto sapere che "il Presidente esprime la speranza che questi sforzi possano fungere da preludio al raggiungimento di una soluzione politica sostenibile che ponga fine all'occupazione israeliana e porti alla creazione di uno Stato palestinese lungo i confini del 4 giugno 1967”, oltre a offrire il proprio aiuto per garantire il successo dell’accordo. Per l’Egitto questo è un “momento cruciale”, come detto dal ministro degli Esteri Badr Abdelatty, e sulla stessa linea sono l’Arabia Saudita che ha parlato di “pace giusta e duratura” e la Giordania (un accordo che dovrebbe “portare alla fine della guerra”). Al riguardo si è espresso anche il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan: “Rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti al Presidente degli Stati Uniti Trump, che ha dimostrato la necessaria volontà politica per incoraggiare il governo israeliano a raggiungere il cessate il fuoco, nonché ai nostri Paesi fratelli Qatar ed Egitto, che hanno fornito un sostegno significativo al raggiungimento dell'accordo”, ha affermato su X.

“Accolgo con favore l'annuncio di un accordo per garantire un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza, basato sulla proposta presentata dal presidente degli Stati Uniti - ha affermato su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - Lodo gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti, del Qatar, dell'Egitto e della Turchia nel raggiungere questa svolta. Sono anche incoraggiata dal sostegno del Governo di Israele e dell'Autorità Palestinese. Ora, tutte le parti devono rispettare pienamente i termini dell'accordo. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in sicurezza. Deve essere stabilito un cessate il fuoco permanente. Le sofferenze devono finire”. Ha aggiunto, poi, che “l’Ue continuerà a sostenere la consegna rapida e sicura degli aiuti umanitari a Gaza. E quando sarà il momento, saremo pronti ad aiutare con la ripresa e la ricostruzione. L'opportunità di oggi deve essere colta. È l'opportunità di forgiare un percorso politico credibile verso una pace e una sicurezza durature. Un percorso saldamente ancorato alla soluzione a due Stati”. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha salutato positivamente l'accordo raggiunto, considerandolo un primo passo verso una pace duratura. “L'Oms è pronta a intensificare il suo lavoro per soddisfare le urgenti esigenze sanitarie dei pazienti di Gaza e per sostenere la riabilitazione del sistema sanitario distrutto”, ha dichiarato il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, su X.

Sul versante italiano, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato su X l’annuncio: “L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente Donald Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate. Desidero ringraziare il Presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza e i mediatori - Egitto, Qatar e Turchia - per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto”. La premier ha proseguito sottolineando che “questo accordo e il più ampio percorso tracciato dal Piano Trump costituiscono un’opportunità unica per porre fine a questo conflitto che deve assolutamente essere colta. Per questo esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure già concordate e a lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal Piano di Pace. L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza”. Intanto, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà oggi a Parigi per partecipare a una riunione a livello di Ministri degli Esteri sull'attuazione del piano di pace USA. La riunione vedrà la partecipazione degli E4 (Italia, Francia, Germania e Regno Unito), del Quintetto Arabo (Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Qatar), insieme con Indonesia, Turchia, Spagna, Canada e Unione Europea. L’obiettivo è concordare azioni congiunte per fornire un contributo concreto al piano di pace degli Stati Uniti, consolidando il sostegno agli sforzi di mediazione. “L’Italia si candida a contribuire ai futuri assetti di governance e sicurezza di Gaza, lavorando per il processo di disarmo di Hamas e partecipando alla stabilizzazione e alla ricostruzione della Striscia di Gaza. Il nostro obiettivo è sostenere la soluzione dei due Stati, gettando le basi per la creazione del di un futuro Stato palestinese che coesista in pace e sicurezza con Israele”, ha dichiarato Tajani. Ora, non resta che attendere la decisione del governo israeliano. (9 OTT - gci)

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