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direttore Paolo Pagliaro

SINTOMI DI DEPRESSIONE
PER IL 6% DEGLI ADULTI

SINTOMI DI DEPRESSIONE <br> PER IL 6% DEGLI ADULTI

Poco più del 6% degli adulti e circa il 9% degli over 65 riferiscono sintomi depressivi e percepiscono compromesso il proprio benessere psicologico per più della metà dei giorni del mese precedente l’intervista. I sintomi depressivi aumentano significativamente tra chi vive in condizioni di disagio economico, raggiungendo rispettivamente il 18% e il 25% tra chi dichiara di avere molte difficoltà ad arrivare a fine mese. La fotografia, relativa al biennio 2023-2024, è stata scattata dalle sorveglianze Passi e Passi d’Argento dell’Iss, ed è pubblicata in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra oggi. I sintomi depressivi sono generalmente più frequenti con l’avanzare dell’età, fra le donne (7%), fra le persone socialmente più svantaggiate, per difficoltà economiche (18%), precarietà lavorativa (8%) o bassa istruzione (11%), fra chi vive da solo (7%) e fra chi è affetto da patologia cronica (11%). Solo il 65% degli intervistati che riferiscono sintomi depressivi ricorrono all’aiuto di qualcuno, rivolgendosi soprattutto a medici/operatori sanitari.

 

La variabilità regionale non descrive un chiaro gradiente geografico. Nelle Regioni del Sud la prevalenza di persone che riportano sintomi depressivi si è ridotta in modo costante dal 2008 al 2024, mentre nel Nord, dove si partiva da livelli analoghi a quelli registrati nel Sud la discesa si interrompe nel 2016 e il dato di prevalenza rimane stabile negli anni successivi; nel Centro, dove nel 2008 si registravano livelli più elevati del Paese, la riduzione è stata inizialmente veloce raggiungendo valori analoghi al resto d’Italia ma poi si arresta e il trend si inverte nel 2018 aumentando fino al 2024. Nel biennio 2023-2024 si stima che 9 ultra 65enni su 100 soffrono di sintomi depressivi e percepiscono compromesso il proprio benessere psicologico per una media di 17 giorni nel mese precedente l’intervista. I sintomi depressivi sono più frequenti all’avanzare dell’età (raggiungono il 13% dopo gli 85 anni), nella popolazione femminile (12% vs 5% negli uomini), tra le classi socialmente più svantaggiate per difficoltà economiche (25% in chi riferisce molte difficoltà economiche vs 6% di chi non ne riferisce) o per bassa istruzione (12% fra coloro che hanno al più la licenza elementare vs 5% fra i laureati), tra chi vive solo (11%) e fra le persone con diagnosi di patologia cronica (17% in chi riferisce due o più patologie croniche vs 5% di chi non ne ha). Una discreta quota di persone con sintomi depressivi (23%) non chiede aiuto, chi lo fa si rivolge nel 26% dei casi solo ai propri familiari/amici, nel 13% solo o a un medico/operatore sanitario e nella maggior parte dei casi (37%) a entrambi, medici e persone care. La prevalenza di sintomi depressivi descrive un trend in riduzione significativo dal 2016 al 2024, in tutte le classi di età, anche fra quelle a maggior prevalenza (dal 13.2% al 7.3% fra i 65-74enni, dal 18.3% al 9.7% fra i 75-84enni e persino fra gli over85 dal 22.3% al 12.5%). (10 ott - red)

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