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direttore Paolo Pagliaro

Sistina, Piparo: Ecco a voi 'Moulin Rouge!'

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Sistina, Piparo: Ecco a voi 'Moulin Rouge!'

“Moulin Rouge! Il Musical”, diretto da Massimo Romeo Piparo, debutta per la prima volta in Italia il 15 ottobre al Sistina Chapiteau, la nuova grande struttura teatrale della Capitale, dove resterà in scena fino al 6 gennaio 2026. Il kolossal ispirato al film di Baz Luhrmann, vincitore di dieci Tony Awards, è prodotto da PeepArrow Entertainment in coproduzione con Il Sistina, su licenza della casa australiana Global Creatures, e porta per la prima volta nel nostro Paese una produzione di respiro internazionale interamente adattata al gusto e alla sensibilità del pubblico italiano. Il direttore artistico del Sistina ha sottolineato come questa versione sia stata completamente rielaborata: “Abbiamo realizzato una non replica, cioè una versione totalmente ripensata per l’Italia, diversa da quelle di Londra o New York. L’abbiamo personalizzata nel gusto, nella creatività, nel ritmo. È stato un lavoro enorme, condiviso con il mio staff, con cui in questi anni abbiamo costruito alcuni dei più grandi successi del musical italiano” ha detto il regista. L’imponente allestimento, che si sviluppa su oltre 30 metri di ampiezza con doppio palcoscenico girevole e orchestra dal vivo, vedrà protagonisti Diana Del Bufalo nel ruolo di Satine e Luca Gaudiano in quello di Christian, affiancati da Emiliano Geppetti (Harold Zidler), Gilles Rocca (Santiago), Mattia Braghero (Duca di Monroth) e Daniele Derogatis (Henri de Toulouse-Lautrec). Tra le firme creative figurano Emanuele Friello alla direzione musicale, Teresa Caruso per le scenografie, Billy Mitchell per le coreografie, Cecilia Betona ai costumi e Daniele Ceprani per il disegno luci. Un team che, come spiega Piparo, “ha condiviso con me la visione di riportare in Italia un grande musical internazionale senza perdere la nostra identità”. Uno dei punti centrali del progetto è l’aggiornamento musicale rispetto al film originale. “Il team guidato da Baz Luhrmann – spiega il regista – ha rivisto la colonna sonora per la versione teatrale, andata in scena a Broadway nel 2018, quasi vent’anni dopo il film. I gusti musicali e le generazioni sono cambiati. Oggi dentro Moulin Rouge! troviamo Beyoncé, Lady Gaga, Sia, Adele e molti altri brani contemporanei. È una scelta intelligente, che avvicina il pubblico più giovane. Ovviamente restano i capisaldi: ‘Come What May’ e ‘Nature Boy’, oltre alle citazioni di David Bowie e degli U2. In totale, sono oltre 70 i brani famosi presenti nello spettacolo”. Oltre alla componente musicale, il direttore artistico pone l’accento sulla funzione culturale del progetto: “Fare un’operazione di questo tipo non è solo un investimento economico, ma una dichiarazione d’intenti. Il nostro teatro deve tornare a competere con i grandi centri europei. Non possiamo continuare a essere considerati all’estero come un Paese di “serie B” nel musical. In Spagna, ad esempio, ‘Moulin Rouge!’ resta in scena per cinque anni consecutivi. Non è una questione di numeri, ma di mentalità. Dobbiamo crederci e costruire un sistema solido, che permetta al pubblico di vedere spettacoli di alto livello e agli artisti di lavorare con dignità”. Il regista affronta anche il tema dell’accessibilità linguistica: “In Italia non abbiamo ancora generazioni abituate a vivere la lingua inglese come naturale. Quando ho tradotto ‘Mamma Mia’ qualcuno disse che tradurre gli Abba era inutile, ma non tutti capiscono i testi. Per questo, anche oggi, tradurre parte dei dialoghi e dei brani è indispensabile. Il mio compito è abbracciare ogni spettatore, non solo gli appassionati di musical o chi parla inglese. Lo spettacolo deve essere inclusivo”. Piparo racconta inoltre di essersi ispirato non tanto al Moulin Rouge turistico dei nostri tempi, quanto al suo spirito originario: “Il film di Luhrmann si rifaceva già a un Moulin Rouge molto diverso da quello attuale. Io ho preferito recuperare lo spirito del Café Chantant, la Parigi bohémien di fine Ottocento, quando Montmartre era una culla di arte e libertà. È quel mondo che mi ha ispirato: un luogo di creatività, di mescolanza culturale e di passione”. Infine, una riflessione sul valore del mestiere e sulla necessità di investire nella qualità: “Dietro un musical di questa portata ci sono anni di studio e sacrificio. Basta con l’idea che il teatro debba costare poco. Abbassare la qualità significa far morire il genere. Sono arrivato a un punto della carriera in cui o smetto, oppure continuo solo se posso pensare in grande. Il pubblico se lo merita”. (sof)

ALESSANDRO CATTELAN, BENVENUTO NELL’AI! FA TAPPA A FIRENZE

 Un futuro che sembra un incubo. Peccato che non sia un brutto sogno: è la realtà in cui già viviamo. “Benvenuto nell’AI!” è il nuovo one-man show che Alessandro Cattelan porta sul palco del Teatro Cartiere Carrara di Firenze, martedì 14 ottobre – ore 21, ennesima tappa di un tour che sta inanellando sold out e raddoppi di date. Sulla scia del successo del suo primo tour teatrale, “Salutava Sempre”, Cattelan torna in scena con uno spettacolo che indaga le contraddizioni di un presente dominato dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale. Partendo dalla voce automatica che ci augura “buon viaggio” al casello e passando per tutti quei momenti della nostra quotidianità in cui ci confrontiamo con la tecnologia, “Benvenuto nell’AI!” racconta il nostro approccio spesso contraddittorio verso l’innovazione, il più delle volte ne riconosciamo le potenzialità, ma poi la utilizziamo per gli scopi più futili. Un one-man show di oltre 90 minuti, fatto di risate, riflessioni, confessioni e aneddoti autobiografici condivisi con il pubblico, reso complice nel tentativo di spiegare all’intelligenza artificiale – presente in scena come personaggio – come diventare umana.
Ritmo serrato, nessuna vergogna, canzoni surreali, domande alla platea per costruire un quadro dell’umanità che trova forse nelle debolezze e nella capacità di riderne la sua peculiarità meno replicabile.  “La tecnologia? Abbiamo in mano strumenti potentissimi e li usiamo per i meme. Lo spettacolo gioca su questo paradosso – spiega Cattelan - sul palco sono da solo, ma non proprio, perché c’è anche lei, l’A.I., a cui provo a spiegare come si fa a diventare umani, con tutte le nostre incoerenze, risate e ossessioni quotidiane. È un'ora e mezza di riflessioni ironiche e anche un po’ ciniche su momenti di vita personali, storie di attualità, analisi della nostra società, il tutto condito anche con intermezzi musicali irriverenti”. L’opening della serata è affidato a un monologo originale di Martina Catuzzi – irriverente stand-up comedian, attrice, autrice e performer, oltre all’intervento di un ospite comico a sorpresa, diverso per ogni tappa.(red)

TEATRO STABILE DI CATANIA, III EDIZIONE DEL BANDO DI DRAMMATURGIA UNDER 35 

Il Teatro Stabile di Catania, diretto da Marco Giorgetti, annuncia la proroga della scadenza per la presentazione dei testi alla III edizione del Bando di Concorso di Drammaturgia Under 35.  L'iniziativa è volta a valorizzare e sostenere le nuove voci del teatro contemporaneo.  La data ultima per l’invio delle candidature è sabato 15 novembre 2025.  Il bando, destinato ad autrici e autori italiani under 35, è dedicato a testi inediti e mai rappresentati, con un massimo di quattro personaggi e una durata non superiore a un’ora e trenta minuti.  Gli elaborati dovranno essere inviati, insieme a sinossi e curriculum vitae, unitamente a una domanda di partecipazione all’indirizzo scuole.teatrostabilecatania@pec.it.  Una giuria presieduta dal Direttore Marco Giorgetti, composta da critici, operatori e artisti, selezionerà i testi finalisti che saranno presentati in forma di lettura scenica presso la Sala Futura del Teatro Stabile di Catania nel mese di dicembre.  Il pubblico avrà un ruolo attivo nella scelta finale, affiancando il voto della giuria tecnica.  Il testo vincitore sarà poi messo in scena, in forma di mise en espace, nel corso della stagione 2026/2027 del Teatro Stabile di Catania, che ne curerà produzione, regia e allestimento.  Per consultare il bando completo: https://www.teatrostabilecatania.it/il-teatro-stabile-di-catania-lancia-la-iii-edizione-del-bando-di-concorso-di-drammaturgia.(red)

"QUANDO LA BANDA PASSÒ" INCONTRA NICOLA PIOVANI: LA MUSICA COME RACCONTO DI COMUNITÀ
Dopo le prime due restituzioni pubbliche di maggio a Villa Torlonia a Roma e di agosto a Trevinano (VT), Quando la banda passò - reading-concerto inedito che intreccia bande musicali e sonorità contemporanee, slam poetry e poesia - torna con un nuovo appuntamento e un ospite d’eccezione: Nicola Piovani, il 12 ottobre al Teatro Boni di Acquapendente (VT). È accompagnati dalle sue parole, dal dialogo con il grande compositore e premio Oscar, che il progetto inaugura la stagione autunnale, proseguendo quel percorso di memoria, musica e creazione che da mesi abita i borghi dell’Alta Tuscia. Un filo sonoro e narrativo che, di tappa in tappa, continua a intrecciare voci, spartiti e storie: quelle delle bande popolari e delle comunità che le custodiscono, e quelle dei grandi maestri che, come Piovani, fanno della musica una lingua viva e condivisa. Quando la banda passò attraversa le terre dell’Alta Tuscia restituendo suoni e parole a un territorio che si riscopre comunità attraverso l’arte. È un rito collettivo, un racconto in musica che unisce bande tradizionali, poesia orale e sonorità contemporanee, portando in scena il patrimonio immateriale delle marce di paese, della memoria contadina e dei linguaggi poetici di oggi. A cura di Oscar Pizzo e Paolo Dalla Sega, con la partecipazione di Oscar Pizzo, Massimo Sigillò Massara, Eleonora Fisco e Lorenzo Maragoni, Quando la banda passò nasce nell’ambito di Trevinano RI-Wind, progetto pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica, finanziato dal Ministero della Cultura con i fondi PNRR “Attrattività dei borghi”. Domenica 12 ottobre, alle ore 17.30, il viaggio di Quando la banda passò incontra così la voce e l’esperienza di Nicola Piovani, che apre anche la stagione 2025-2026 del Teatro Boni di Acquapendente, sotto la direzione artistica di Sandro Nardi. Nel suo incontro con il pubblico, Piovani — premio Oscar per la colonna sonora di La vita è bella di Roberto Benigni — ripercorre la sua carriera e il suo rapporto con la musica, in un dialogo intimo e appassionato, dove la parola diventa racconto e la memoria diventa suono. Un’occasione per scoprire, tra aneddoti, riflessioni e suggestioni, il mondo creativo di un maestro capace di emozionare con le note e con le parole. Nato a Roma nel 1946, con radici familiari a Corchiano, nel viterbese, Nicola Piovani ha firmato alcune delle pagine più riconoscibili della musica per il cinema, collaborando con registi come Federico Fellini, Marco Bellocchio, Nanni Moretti, i fratelli Taviani, Giuseppe Tornatore, Bigas Luna, Éric-Emmanuel Schmitt. Quattro volte David di Donatello, quattro volte Nastro d’Argento, ha composto brani interpretati da Fiorella Mannoia, Peppe Servillo, Giorgia, Tosca, Noa, Gianni Morandi, e ha portato avanti un lungo percorso nella musica di scena per il teatro. È proprio da questa radice comune – il teatro, la scena, la musica come racconto collettivo – che nasce il dialogo tra Piovani e Quando la banda passò, che continua a dare voce alle bande popolari dell’Alta Tuscia e ai poeti di Trevinano, alla loro capacità di custodire e reinventare la memoria.(red)

ROMA: AL TEATRO MANZONI IN ALTRE PAROLE, RASSEGNA INTERNAZIONALE DI DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA

Dal 15 ottobre al 17 dicembre 2025 il Teatro Manzoni di Roma ospita la XX edizione della rassegna internazionale di drammaturgia contemporanea IN ALTRE PAROLE ideata da Pino Tierno, a cura di Miriam Mesturino e Pino Tierno. Cinque appuntamenti, per conoscere testi contemporanei inediti, provenienti da diversi paesi, con la partecipazione di autori, attori, registi, traduttori in un continuo confronto col pubblico e addetti ai lavori e che vede il coinvolgimento diretto delle rispettive ambasciate.  A dare il via agli appuntamenti, mercoledì 15 ottobre alle ore 17.30 sarà C(R)ASH dell’autore austriaco Rupert Henning, con la traduzione di Alessandra Griffoni, a cura di Ferdinando Ceriani con Roberto Ciufoli, Chiara Baschetti, Sebastiano Gavasso.  Una giovane coppia si è appena trasferita in una vecchia casa acquistata a un prezzo sorprendentemente basso, convinta di aver trovato il luogo ideale per iniziare una nuova vita. L’arrivo inatteso di un poliziotto del quartiere interrompe la loro spensieratezza e innesca un confronto teso, dove emergono segreti, fragilità e illusioni legate al lavoro, al denaro e ai rapporti di coppia. La casa diventa simbolo ambiguo di stabilità e inganno, riflesso di un sistema economico e sociale fragile e ingiusto. Tra ironia e tensione in crescendo, il testo esplora le crepe di un benessere e una tranquillità solo apparenti.(red)

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