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Femminicidio: “Le due Vite di Linda”, la rinascita dopo la violenza nel libro di Linda Morberg

Roma, 16 ott - Un racconto di dolore, ma soprattutto di rinascita e speranza. È stato presentato alla Camera dei deputati “Le due vite di Linda”, il libro scritto da Linda Morberg, Simona Berterame e Mauro Valentini, promosso dalla presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, Martina Semenzato. L’incontro rientra nel ciclo di appuntamenti “Nuovi linguaggi contro la violenza di genere”, voluto dalla Commissione per sensibilizzare e stimolare il dibattito pubblico su un tema che resta una delle più gravi emergenze sociali del Paese. Il volume racconta la storia vera di Linda Morberg, sopravvissuta a un tentato femminicidio, che oggi sceglie di mettere la propria esperienza al servizio della prevenzione. “Era il giorno del mio compleanno, era la festa della mamma. Riccardo è andato al cinema con il fratello. Per fortuna quel cinema è finito in tempo perché è arrivato a casa e mi ha trovato nell’ingresso, in una pozza di sangue, priva di sensi”, ha ricordato Morberg con voce ferma, rievocando il giorno in cui la violenza le ha cambiato la vita. Per la presidente Semenzato, la storia di Linda è “un racconto di due vite. La prima segnata dalla violenza, fisica, psicologica, economica, durata per anni. E poi una seconda vita, una vita di rinascita”. Un percorso che, ha spiegato, “racconta il valore della denuncia, anche la fatica di trovare giustizia, ma soprattutto la possibilità di uscire dalla violenza. Linda è oggi un esempio straordinario: ha messo a disposizione la sua esperienza di sofferenza, trasformandola in un’esperienza di resilienza”.
Il taccuino “Nuovi linguaggi contro la violenza di genere” nasce proprio con questo obiettivo: portare nelle scuole, nei luoghi pubblici e nelle istituzioni nuove forme di comunicazione e testimonianza per educare alla prevenzione. “Riconoscere i primi segnali, questo è fondamentale”, ha sottolineato Morberg, mentre Semenzato ha aggiunto: “È un aspetto su cui puntiamo tantissimo, soprattutto nei giovani, ma anche nelle donne della nostra generazione: al primo sgarro, al primo gesto violento, bisogna parlarne e chiedere aiuto”.Un invito che si fa messaggio universale nelle parole finali di Morberg: “Il silenzio uccide, bisogna ricordarselo sempre. Denunciare è fondamentale. Questo libro non è solo un racconto di prevenzione, ma di speranza: se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque”.Un messaggio che la Commissione Femminicidio intende continuare a portare avanti, attraverso testimonianze come quella di Linda, perché – come ha ricordato Semenzato – “la violenza di genere si combatte con la prevenzione, con l’educazione e con il coraggio di raccontare”.
(PO / Sis)

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