La NIAF (National Italian American Foundation) ha conferito a Stefano Antonio Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane, il Premio NIAF Dea Roma come Leader nell’Eccellenza Ingegneristica per la Crescita Nazionale e l’Infrastruttura Sostenibile. La cerimonia si è svolta sabato 18 ottobre 2025 durante il Gala del 50° Anniversario della NIAF, all’Hotel Washington Hilton di Washington D.C. negli Stati Uniti d’America. Il riconoscimento è stato assegnato per evidenziare il ruolo cruciale svolto da Donnarumma nella trasformazione e modernizzazione delle infrastrutture di trasporto italiane, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’innovazione.
“È un vero onore ricevere questo premio che ho il piacere di dedicare a tutti gli italiani che creano valore sia nel nostro Paese che all’estero e diffondono principi volti a generare competenze specifiche nell’ambito dell’ingegneria, della tecnologia e dell’innovazione. Nel Gruppo FS Italiane abbiamo avviato quest’anno un Piano Strategico da 100 miliardi di euro di investimenti che rappresenta un motore fondamentale per la crescita e lo sviluppo del Paese”. Lo ha dichiarato Stefano Antonio Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane.
Sotto la guida di Donnarumma, il Gruppo FS sta promuovendo importanti progressi nello sviluppo di linee ferroviarie ad Alta Velocità e nelle soluzioni di mobilità sostenibile, contribuendo a collegare le comunità italiane e a supportare gli obiettivi ambientali nazionali. Il Piano Strategico 2025-2029 include diversi interventi per migliorare la qualità del servizio ferroviario, costruire nuove linee ad alta velocità e dotare la rete del sistema ERTMS per garantire maggiore unione fra le diversi reti ferroviarie europee. Più di 60 miliardi è il valore degli investimenti destinati all'infrastruttura ferroviaria, con l'obiettivo di diventare leader nella mobilità e migliorare l’esperienza di viaggio. Questo comprende l’attivazione di nuove linee ad alta velocità per collegare aree non ancora servite, con l'obiettivo di aumentare del 30% le persone raggiunte dal sistema Alta Velocità. Sul fronte della sostenibilità, inoltre, il Gruppo FS - primo consumatore di energia elettrica del Paese con circa il 2% della domanda nazionale – si pone l’obiettivo di decarbonizzare i consumi energetici attraverso la produzione da fonti rinnovabili e l’installazione di oltre 1 GW di capacità rinnovabile entro il 2029, pari al 19% di tutti i consumi del Gruppo FS, e di circa 2 GW entro il 2034. Fondamentale è anche il presidio internazionale, con una previsione di crescita del volume passeggeri pari al 40%. Il Gruppo FS ha infatti inserito lo sviluppo internazionale tra le sue priorità, destinando una quota significativa degli investimenti al rafforzamento della propria presenza oltre confine. L’obiettivo è consolidare il posizionamento del Gruppo in Europa, ormai percepita come un’estensione naturale del mercato domestico, e promuovere una rete ferroviaria sempre più integrata e in linea con i principi della mobilità sostenibile.
L'INTERVISTA. Per il futuro, l'inizio dell'avventura del gruppo FS negli Stati Uniti potrebbe essere la tratta che unisce Miami e Orlando. A dirlo è proprio l'amministratore delegato del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma, intervistato dal Corriere della Sera: "Siamo in fase di pre-accordo con un grande fondo internazionale che intenderebbe investire in equity su questa infrastruttura e quindi cerca un partner industriale", ha detto, specificando che si tratta di "collaborare e fare determinati investimenti che sono pianificati. Nel momento in cui si definisce la nostra entrata, da subito inizieremmo a collaborare sui treni, fornendo prima ingegneria e consulenza tecnica ed eventualmente anche contribuendo a gestire". La conoscenza tecnica che FS può portare negli USA, infatti, è grande: "La tratta di cui stiamo parlando impegna poco più di trenta treni al giorno. Noi in Italia come Fs muoviamo circa 10mila convogli al giorno e abbiamo uno spostamento giornaliero di almeno 2 milioni di persone, per 570 milioni all'anno e 800 milioni se consideriamo le nostre tratte all'estero in diversi Paesi europei. Consideriamo l'Europa un mercato domestico ormai. Il livello di complessità è estremamente più piccolo, quindi potremmo dare un contributo importante e questo lo sanno bene anche gli investitori che intendono garantire l'apporto finanziario ma non hanno il know-how che abbiamo noi". La visita a Washington, spiega nell'intervista, è stata l'occasione di incontri "con un paio di rappresentanti del mondo degli investitori, per conoscere meglio le opportunità sullo sviluppo delle infrastrutture negli Stati Uniti". (19 OTT - gci)