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direttore Paolo Pagliaro

JUVE, SPALLETTI
DICE ‘’SCUDETTO’’

JUVE, SPALLETTI <BR> DICE ‘’SCUDETTO’’

Luciano Spalletti, nella sua prima conferenza stampa da tecnico bianconero, non si nasconde: “La priorità resta centrare la qualificazione alla prossima edizione della Champions League, ma spero di poter rientrare anche nel giro Scudetto ed è ciò che ci siamo detti con i calciatori ieri, in spogliatoio. Queste devono essere le intenzioni perché sono state giocate soltanto nove partite e ne mancano ancora ventinove. Ripeto che ho assoluto rispetto di questi calciatori”. Al suo fianco il direttore generale Damien Comolli: “A giugno, quando ho iniziato la mia esperienza alla Juventus, l'idea era quella di proseguire con Igor Tudor. Soltanto domenica notte, dopo la sconfitta contro la Lazio, abbiamo iniziato a pensare a Spalletti come figura ideale per cambiare, non prima. Abbiamo deciso di cambiare semplicemente per mancanza di risultati positivi. Dovevamo fermare questo ciclo negativo, è questa la motivazione che ci ha portato a prendere questa decisione” racconta il numero uno bianconero, per poi aggiungere sul contratto di Spalletti: “Il suo è un profilo di successo e lo dimostrano le esperienze vissute nel corso della sua carriera, a livello nazionale e internazionale. Abbiamo sottoscritto un contratto fino alla fine di questa stagione con lui. Poi avremo la possibilità di estendere la sua collaborazione a lungo termine all'interno del nostro club. Io e Luciano abbiamo capito che questo era l'approccio corretto per iniziare questa avventura”. Il tecnico di Certaldo si dice convinto che “questa squadra abbia delle potenzialità” e “ora sarà fondamentale rimboccarsi le maniche perché le avversarie davanti a noi corrono forte. I gol sono fondamentali perché per vincere le partite devi segnare. Il calcio offensivo è un'altra qualità importante, ma l'essenziale è essere squadra, essere un gruppo che sa come muoversi in campo. Questa per me è una sfida molto stimolante”. “Non so quanto riuscirò a incidere – spiega - ma so quale sarà il mio comportamento dalla mattina quando mi sveglierò alla sera quando andrò a dormire e cercherò di instillare nella testa dei miei giocatori questo pensiero”. Il tempo stringe, domani sera si scende già in campo contro la Cremonese: “Ho visto molte partite quest'anno del nostro campionato e poche le ho viste con una delle due squadre nettamente favorite rispetto alle dirette avversarie. Noi non siamo nelle condizioni di porci con presunzione nei confronti di qualche avversaria. Bisogna lasciare che sia il rumore del pallone sull'erba a parlare, non gli slogan”.  C’è modo anche di parlare dei singoli: “Koopmeiners? Teun è un calciatore che conosco bene perché lo abbiamo seguito nelle squadre precedenti in cui ho allenato. Per me è un mediano e può essere anche una mezz'ala e ha fatto anche il difensore centrale. A questo punto bisogna fare i complimenti a Gasperini perché allenandolo gli ha permesso di rendere molto bene anche in una posizione più avanzata”. Su Vlahovic, invece, Spalletti assicura di non aver ricevuto “alcuna indicazione dalla Società per riservare a lui o ad altri giocatori della rosa un trattamento diverso, di conseguenza parlerà come è giusto che sia il campo e contro l'Udinese, Vlahovic, ha dimostrato chiaramente quali sono le sue intenzioni, con una grande prestazione”. Inevitabili, infine, i riferimenti al passato, soprattutto quelli più recenti: “In tutte le città dove ho allenato, ho lasciato qualcosa. A Napoli è successo qualcosa di bellissimo, con la vittoria dello Scudetto. Da parte mia il rapporto sarà lo stesso con i tanti amici che ho trovato lì. Quando ho lasciato il Napoli ho detto che non avrei indossato la tuta di un'altra squadra, ma era un'affermazione legata a quella singola stagione. Io, come i miei colleghi, sono un professionista, di conseguenza il mio percorso ora mi ha portato qui alla Juventus e darò il massimo per questo club”. Poi scherza sul tatuaggio fatto in occasione dello scudetto conquistato con il Napoli: “Oggi ho fatto le analisi del sangue e me le sono fatte fare dall’altro braccio affinché non fosse toccato quell’altro…”.  (Roc)

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