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direttore Paolo Pagliaro

Il gabinetto dorato
di Maurizio Cattelan

Il gabinetto dorato <br> di Maurizio Cattelan

di Paolo Pagliaro

Il 18 novembre a New York va all’asta il  celebre gabinetto dorato di Maurizio Cattelan . L’opera è del 2016, si chiama America ed  è un water perfettamente funzionante, realizzato con poco più di 100 chilogrammi di oro massiccio 18 carati. Come ci spiega il  Giornale dell’Arte, in quest’opera l'oro – sacro ed  elitario – si fa pratico e triviale. E il water diventa  simbolo di una nazione opulenta, del suo sogno deragliato nel lusso estremo e nella disuguaglianza sociale. È una sorta di parodia dell'1% della popolazione, quello che ha accumulato così tanta ricchezza da non sapere come spenderla.  Verrà peraltro  dalle file di  quell’1 per cento  l’acquirente dell’oggetto all’asta da Sotheby's 
C’è grande incertezza sul prezzo che si riuscirà a spuntare. Si tratta di valutare l’opera, il prestigio dell’artista, ma  anche e forse soprattutto  il peso in oro del manufatto.
Si parte da 10 milioni di dollari e non è chiaro dove si potrà arrivare.  Negli ultimi  due anni il prezzo dell’oro è infatti raddoppiato anche perché, come scrive Lorenzo Bini Smaghi sul Foglio, gli investimenti in oro stanno sostituendo quelli in titoli di stato americani . In dieci anni la quota dell’oro nelle riserve delle banche centrali è salita dal 10 al 25 %, mentre quella in dollari del Tesoro americano è scesa dal 35 al 25.  I paesi asiatici e mediorientali  accumulano riserve a un ritmo di 400 miliardi l’anno e  poiché del dollaro si fidano sempre meno,  buona parte di questo denaro potrebbe finire in metalli preziosi.  Economia e geopolitica spingono dunque al rialzo anche le quotazioni della provocazione dorata di Cattelan.   

(© 9Colonne - citare la fonte)