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Servizi sanitari per minori stranieri, l’Emilia-Romagna capofila di un progetto ministeriale

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Servizi sanitari per minori stranieri, l’Emilia-Romagna capofila di un progetto ministeriale

Kiev - Oltre 82.000 ore di mediazione interculturale attivate nel 2024 dalle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, tra presenza fissa, interventi programmati o urgenti e interpretariato telefonico. Un video tradotto in 11 lingue, oltre all’italiano, incentrato sull’importanza delle vaccinazioni per chi ha una patologia cronica. Un nuovo sito web https://salutemigranti.emilia-romagna.it/ in fase di completamento, che sarà dedicato a tutti i progetti sanitari rivolti ai migranti più vulnerabili per garantirne il diritto alla salute, l’inclusione e la presa in carico integrata; sito che mette a disposizione degli stessi operatori, nell’hub traduzione, documenti in molteplici lingue da utilizzare in base al Paese di provenienza dei migranti. Sono solo alcuni dei risultati ottenuti nell’ambito di un progetto ministeriale CCM - Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie che ha coinvolto, oltre alla Regione Emilia-Romagna come ente capofila, Toscana, Lazio e Sicilia. Nato con l’obiettivo di realizzare un modello innovativo nei percorsi di accoglienza sanitaria, diagnosi, prevenzione e cura dei minori stranieri e dei minori stranieri non accompagnati, sarà al centro del convegno “Minori stranieri e minori stranieri non accompagnati: nuovi percorsi nei servizi sanitari” di oggi, 5 novembre, a Bologna, nella sede della Fondazione Lercaro. L’obiettivo del servizio è quello di garantire ai minori stranieri, spesso in condizione di estrema vulnerabilità, un accesso equo e tempestivo ai servizi sanitari, costruendo modelli utili e concreti, replicabili su scala nazionale. In Emilia-Romagna al 31 marzo 2025 si contavano 1.362 minori stranieri non accompagnati, pari all’8,82% del totale nazionale (16.187). La maggior parte è accolta nel territorio metropolitano di Bologna (33,11%), seguita da Ravenna 9,99% (136), Modena 9,25% (126), Forlì-Cesena 9,3% (123). Metà dei minori è ospitata nei progetti Sai (Sistema accoglienza e integrazione), attivati su base volontaria dai Comuni. L’altra metà è accolta in comunità educative autorizzate a livello regionale. Sul fronte giuridico, il 77% dei minori ha un permesso di soggiorno per minore età, mentre un altro 8% gode di protezione internazionale. I principali Paesi di provenienza sono Ucraina, Tunisia, Egitto e Gambia, anche se in Emilia-Romagna si registra una presenza relativamente minore di egiziani e gambiani rispetto al dato nazionale. (9colonne)


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