Stop all’iscrizione automatica nel registro degli indagati come “atto dovuto” quando sussistano cause di giustificazione: è l’obiettivo della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia alla Camera, a prima firma Galeazzo Bignami, che modifica l’articolo 335 del codice di procedura penale. Il testo prevede che il pubblico ministero, in casi come legittima difesa o adempimento di un dovere, possa svolgere accertamenti preliminari entro sette giorni prima di procedere all’iscrizione. La norma, spiegano i proponenti, punta a evitare conseguenze mediatiche e personali per chi agisce legittimamente, come membri delle forze dell’ordine coinvolti in operazioni di servizio.
“C’è l’esigenza di tutelare forze dell’ordine e cittadini che devono rispondere di un comportamento legittimo – ha detto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro –. Il caso più eclatante è quello del carabiniere di Rimini che ha reagito per difendersi: io ritengo che la sua iscrizione sia stata un atto voluto, non dovuto. Non vogliamo umiliare chi ci difende”. “Non c’è libertà senza sicurezza – ha aggiunto Alberto Balboni, responsabile sicurezza di Fratelli d’Italia – e chi garantisce la sicurezza dei cittadini merita rispetto, che non sempre ha avuto”. Sulla stessa linea il deputato Giovanni Donzelli: “Il messaggio è chiaro: gli uomini in divisa sanno che con noi al governo hanno le spalle coperte. Se l’‘atto dovuto’ è strumentale, e il problema è la legge, cambiamo la legge”. Aggiunge Delmastro: “Auspichiamo una convergenza da parte delle opposizioni su questo tema, ma che rimarranno nelle loro posizioni”.
(Sis)
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