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direttore Paolo Pagliaro

Bird Photographer of the Year: per la prima volta in Italia

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Bird Photographer of the Year: per la prima volta in Italia

La grande fotografia naturalistica torna in scena al Forte di Bard con un progetto del tutto inedito, presentato per la prima volta in Italia: si tratta di Bird Photographer of the Year, concorso internazionale che premia le migliori fotografie di uccelli, suddivise in dodici categorie. Giovani fotografi: 11 e Under/ 12-14/15/17; Miglior Ritratto (Best Portrait); Comportamenti (Bird Behaviour); Uccelli in volo (Birds in flight); Uccelli nel loro ambiente (Birds in the Environment); Black and White; Documentario sulla salvaguardia (Conservation Award); Salvaguardia; Prospettive creative (Creative Perspectives); Portfolio; Uccelli urbani (Urban Birds); Video. L’edizione 2025 è la numero dieci e ha debuttato in Italia e in Europa al Forte di Bard, dal 25 ottobre al 1° marzo 2026. Bird Photographer of the Year è un concorso che celebra la bellezza e la diversità del mondo dei volatili attraverso la straordinaria potenza della fotografia. Fotografi da tutto il mondo hanno partecipato al concorso presentando oltre 33.000 immagini. In palio un premio finale di 3.500 sterline. A vincere l’edizione 2025 è l'immagine di una magnifica fregata che si staglia contro un'eclissi solare totale. A realizzarla in Messico è stato il fotografo canadese Liron Gertsman. “Ho impiegato un anno di preparazione per catturare il mio sogno: scattare un uccello di fronte all'eclissi solare totale - racconta Gertsman - Ho chiesto l'aiuto di una barca per posizionarmi vicino ad alcuni isolotti al largo di Mazatlan, frequentati da uccelli marini. Mentre la luna scopriva il bordo del sole al termine della totalità, ho catturato questa immagine durante la fase dell'eclissi nota come ‘anello di diamante’, un momento che dura pochi secondi”. “Una fotografia ornitologica eccezionale richiede tecnica, visione artistica e dedizione. Quando tutto si unisce, si ottiene un'immagine spettacolare come questa - afferma Will Nicholls, direttore del premio Bird Photographer of the Year - Questa fotografia è un esempio di ciò che la creatività umana può realizzare. In un mondo sempre più invaso da immagini generate dall'intelligenza artificiale, è bello celebrare un'immagine che sia allo stesso tempo maestosa e radicata nel mondo naturale”. Due gli italiani premiati: Francesco Guffanti con l’immagine Angelo o Demone scattata in Valle d’Aosta, che ritrae un’aquila reale mentre si ciba di una carcassa di cervo rosso, ha vinto il primo premio nella categoria Bird Behaviour; Philippe Egger, con lo scatto Fotografia d’arte, ha vinto il primo premio nella categoria Creative perspectives che vede protagonista un Martin pescatore comune in un suggestivo volo su un’opera d’arte. (gci)

EMPOLI RACCONTA LA SUA ARTE CON “PROVINCIA NOVECENTO”

L’arte novecentesca di Empoli esposta: dall’8 novembre al 15 febbraio 2026, nei rinnovati spazi dell’Antico Ospedale San Giuseppe, apre al pubblico “Provincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960”, un’esposizione promossa dal Comune di Empoli e dalla Fondazione CR Firenze, a cura di Belinda Bitossi, Marco Campigli, Cristina Gelli e David Parri. A distanza di cent’anni una grande mostra racconta come, in una provincia apparentemente lontana dai centri cittadini, si sia accesa una delle esperienze più originali del Novecento toscano. Oltre 150 opere, molte delle quali mai esposte prima e provenienti da collezioni pubbliche e private, ripercorrono trentacinque anni di vicende artistiche e umane che, partite da una “stanzina” in via Tripoli, seppero proiettare Empoli nel panorama culturale nazionale come provincia del Novecento. Nel 1925 due adolescenti, Mario Maestrelli e Virgilio Carmignani, riunirono intorno a sé un gruppo di giovani appassionati d’arte: nacque così una comunità creativa che avrebbe dato vita a un sorprendente laboratorio di idee e talenti. Il percorso espositivo si articola all’interno delle sale ristrutturate dell’antico Ospedale San Giuseppe di Empoli in otto sezioni, seguendo gli sviluppi di quella stagione, dalle prime esperienze all’Istituto d’Arte di Porta Romana di Firenze, dove si formarono gli artisti Carmignani, Maestrelli, Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini e Sineo Gemignani, fino alle prove più mature degli anni Cinquanta e Sessanta. In mostra anche opere di Renato Alessandrini, Enzo Faraoni, Piero Sedoni, Pietro Tognetti, Gino Terreni e Gigi Boni. È la storia di una generazione che, tra successi ai Littoriali dell’Arte, alle Biennali di Venezia e alle Triennali di Milano, attraversò la Guerra, la prigionia, la Resistenza e la ricostruzione, continuando a cercare nuovi linguaggi tra realismo, astrazione e sperimentazione figurativa. La mostra nasce dal desiderio di restituire un legame emotivo e culturale con queste figure del recente passato per riportare alla luce non solo le loro opere ma anche la percezione viva di un mondo condiviso, in cui le storie individuali si intrecciano con la storia collettiva della città e con la Storia. Accanto a dipinti e sculture saranno esposti anche disegni, bozzetti e fotografie d’epoca che ricostruiscono la rete di relazioni tra artisti, territorio e società. “Provincia Novecento” è anche un omaggio al lavoro di ricerca della Galleria d’Arte Moderna e della Resistenza di Empoli, che fu istituita nel 1973 proprio con l'intento di conservare e valorizzare questo patrimonio. Una mostra che non si limita alla memoria ma riporta al presente la forza poetica e civile di una comunità di artisti che seppe fare della provincia un orizzonte di libertà. (gci)

TRA ARTE E AMBIENTE URBANO CON “CITTÀ. VOCI E VISIONI”

L’arte incontra l’ambiente urbano: dallo scorso 30 ottobre al 3 aprile 2026 BFF Gallery - il museo dedicato all’arte moderna e contemporanea inaugurato lo scorso aprile da BFF Banking Group - ospita la mostra “Città. Voci e visioni. Immaginari urbani tra memoria e contemporaneità” a cura di Maria Alicata e Renato Miracco. L’iniziativa si inserisce nelle attività di promozione dell’arte italiana avviate da BFF Bank come gesto di attenzione e responsabilità nei confronti della collettività e del patrimonio culturale italiano, a partire dalla collezione d’arte contemporanea del gruppo. L’opera Città italiana (1988) di Emilio Tadini, che appartiene alla collezione d’arte di BFF, è il punto di partenza della mostra, e sviluppa una riflessione sulla città come costruzione culturale, emotiva e simbolica. Emilio Tadini - pittore, scrittore e intellettuale tra i protagonisti del secondo Novecento - ha raccontato Milano e la città restituendone un’immagine stratificata, viva e mutevole, sia attraverso opere come quelle esposte in mostra, sia attraverso saggi, articoli, romanzi, testi teatrali, pittura e disegno. Nel percorso di mostra, il lavoro di Tadini innesca un dialogo con artisti storici come Umberto Boccioni, Felice Casorati, Elisabetta Gut, Bice Lazzari, Titina Maselli, Giorgio Morandi, Mario Sironi, Ardengo Soffici e Franca Sonnino, alcuni provenienti dall’estero o da collezioni private e raramente accessibili, e con autori contemporanei italiani e internazionali come Marina Caneve, Renato D’Agostin, Massimiliano Gatti, Marina Paris, Paolo Ventura e Yang Yongliang, dando vita a un percorso che attraversa epoche, linguaggi e visioni di città, in un intreccio serrato tra passato e presente. Le opere di Umberto Boccioni - uno studio per La città che sale (1910) e uno della serie Stati d’animo: gli addii (1912) - un Paesaggio di Ardengo Soffici del 1913-14 e due vedute bolognesi degli anni Venti di Giorgio Morandi, sono presenti grazie alla collaborazione con la Estorick Collection di Londra. Dall’Archivio Sironi di Roma, invece, provengono le sei opere di Mario Sironi, che guidano i visitatori nella visione della “nuova città”. Organizzata in dieci sezioni tematiche - La città si trasforma, Nuovo paesaggio, La memoria del paesaggio, Combinare l’immaginario, Geometrie della metropoli, Tracce e visioni, Confini d’identità, Teatri urbani, I nuovi abitanti, Tracce emotive - la mostra invita il visitatore a interpretare il concetto di città come costruzione in divenire: luogo di tensione tra passato e futuro, realtà e visione, presenza e assenza. Completa il racconto visivo una selezione di libri d’artista e testi narrativi realizzati da Emilio Tadini e da alcuni degli artisti contemporanei in esposizione, che offre ulteriori prospettive sull’immaginario cittadino. Con “Città. Voci e visioni. Immaginari urbani tra memoria e contemporaneità” il visitatore è guidato in un viaggio emotivo e partecipativo, ed è invitato a momenti di riflessione e spazi di coinvolgimento attivo: il percorso espositivo rinuncia volutamente a un andamento lineare per assumere la forma di una struttura aperta, in cui le opere si giustappongono per dare vita a nuovi significati. La mostra attiva un dialogo continuo tra le opere che si osservano e l’esperienza personale di ognuno, offrendo a ogni visitatore la possibilità di lasciare un segno della propria idea di città e di contribuire a un’opera collettiva in continua evoluzione. Il catalogo della mostra è stato affidato a Dario Cimorelli Editore, e comprende i saggi “La città come libro dell’anima” a firma di Renato Miracco e “La soglia della città. Visioni tra memoria, assenza e possibilità”, di Maria Alicata. (gci)

FIRENZE, “LA CITTÀ DELLE DONNE” PROROGATA AL 14 GENNAIO 2026

Il Museo Novecento di Firenze annuncia la proroga della mostra di Lorenzo Bonechi “La città delle donne” che rimarrà visitabile negli spazi del museo fiorentino fino al 14 gennaio 2026. La mostra, a cura di Sergio Risaliti ed Eva Francioli, in collaborazione con l’Archivio Lorenzo Bonechi, rende omaggio all’artista valdarnese con una mostra personale composta da 25 opere che dialogano con la collezione permanente del museo. Lorenzo Bonechi, attivo dalla fine degli anni Settanta, prende parte al fervente panorama artistico degli anni Ottanta, segnati non solo dalla Transavanguardia, ma anche dall'Anacronismo e dalla Pittura colta. Artefice di una ricerca fondata sul disegno, sperimenta incisione e scultura, per poi dedicarsi, a partire dal 1982, quasi esclusivamente alla pittura, utilizzando tempera e olio. Guarda con attenzione all’arte del Trecento e del Quattrocento, approfondisce la tradizione bizantina e quella delle icone russe, unendo l’indagine spirituale allo studio delle fonti storiche e letterarie. Nascono così opere intrise di riferimenti alla pittura antica e alle iconografie sacre, in un percorso caratterizzato da una rara coerenza espressiva. L’esposizione al Museo Novecento vuole così gettare nuova luce su un artista di straordinaria profondità, prematuramente scomparso, ma già in vita apprezzato a livello internazionale. Le sue opere sono state presentate in prestigiosi musei e gallerie: dal National Museum of Modern Art di Tokyo alla Tate Gallery di Londra, dallo Smithsonian Hirshhorn Museum di Washington alla Sperone Westwater Gallery di New York. (gci)

A FIRENZE LA NUOVA INSTALLAZIONE DI KAWS “THE MESSAGE”

La novità a Firenze: dallo scorso 29 ottobre al 25 gennaio 2026, Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Hillary Merkus Recordati presentano “THE MESSAGE”, una nuova installazione site-specific per il cortile di Palazzo Strozzi a Firenze realizzata da KAWS, artista americano contemporaneo noto in tutto il mondo per opere dallo stile inconfondibile che sfida le categorie e le gerarchie del mondo dell’arte. KAWS (USA, 1974) ha conquistato la scena internazionale con opere che abbracciano il mondo dell’arte, della cultura pop e del commercio, spesso ispirate all’animazione e alla comunicazione visiva contemporanea. Dalle prime esperienze come writer fino alla creazione dei suoi celebri personaggi caratterizzati dagli occhi a X, ha elaborato un linguaggio fortemente riconoscibile caratterizzato da un approccio insieme ludico, irriverente e sovversivo, che mette in discussione i confini tra “alto” e “basso”. Nelle sue opere KAWS utilizza simboli condivisi e crea figure ibride che toccano temi ed emozioni in grado di coinvolgere tutto il pubblico, dentro e fuori il mondo dell’arte, ponendosi come uno delle voci più influenti nella cultura contemporanea. A cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, “THE MESSAGE” crea un cortocircuito visivo e simbolico con l’architettura rinascimentale del palazzo e l’esposizione in corso dedicata a Beato Angelico (aperta fino al 25 gennaio 2026), rielaborando il tema dell’Annunciazione, uno tra i soggetti più celebri del frate pittore. Attraverso un’installazione monumentale, KAWS offre un confronto inedito tra epoche, forme e visioni, attivando rimandi all’iconografia tradizionale e, al tempo stesso, alla quotidianità del nostro presente. I personaggi di KAWS incarnano emozioni umane universali come malinconia, vulnerabilità, solidarietà. In questa occasione, l’artista rilegge una celebre scena della cultura visiva occidentale attraverso un riferimento esplicito all’iperconnessione che caratterizza la nostra quotidianità. In “THE MESSAGE” il telefono cellulare diventa uno degli elementi chiave della scena: uno strumento della vita quotidiana che nel mondo contemporaneo ha assunto un carattere quasi sacrale. La dimensione pubblica e accessibile dell’opera, tipica della ricerca di KAWS, è parte integrante del progetto: la fruizione libera nel cortile amplifica l’incontro con i visitatori e si inserisce nella missione del programma Palazzo Strozzi Future Art, che promuove interventi di artisti contemporanei capaci di generare nuove prospettive tra passato e futuro. Il progetto “KAWS: THE MESSAGE” è promosso e organizzato da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Hillary Merkus Recordati. Sostenitori pubblici Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Camera di Commercio di Firenze. Sostenitori privati Fondazione Palazzo Strozzi: Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi. KAWS (1974, Jersey City, NJ, USA; vive e lavora a Brooklyn, New York) ha esposto le sue opere nelle più importanti istituzioni culturali del mondo come SFMoMA, San Francisco (2025); Crystal Bridges Museum of American Art, Bentonville (2025); The Andy Warhol Museum, Pittsburgh (2024); Art Gallery of Ontario, Toronto (2023); Serpentine Gallery, Londra (2022); Mori Arts Center Gallery, Tokyo (2021); The Brooklyn Museum, New York (2021); The National Gallery of Victoria, Melbourne (2019). (gci)

NELLA FOTO.

BEST PORTRAIT

GOLD AWARD
Bloody Petrel
Steffen Foerster, Germany
Southern Giant Petrel, Macronectes
giganteus. Sea Lion Island,
Falkland Islands (Malvinas)

Giant petrels are the scavengers of the Southern Ocean, often seen feeding on carrion. This individual has its head stained red with blood from a recent meal. Although their feeding habits may seem gruesome, these birds play a vital role in the ecosystem by preventing the spread of disease. Despite their appearance, giant petrels are surprisingly devoted parents, with both males and females taking turns incubating their single egg and guarding their chick for weeks. Once heavily persecuted for their oil, their populations have rebounded thanks to conservation efforts, although they still face threats from fishing practices and climate change.

Canon EOS R5 with Canon RF 400mm f/2.8 lens. 400mm; 1/3,200s; f/2.8; ISO 1,000.

(© 9Colonne - citare la fonte)