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direttore Paolo Pagliaro

Braghetti nelle pagine
del fratello attivista

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

 Braghetti nelle pagine <br> del fratello attivista

“È troppo dispari questo mondo, hai detto qualche giorno fa, mentre la malattia correva veloce. Eri sempre col pensiero a cercare di risolvere i problemi degli altri. A trovare un posto protetto per chi non aveva protezione. Diranno e scriveranno di te all'indietro. Dove già non eri da tanto tempo. Perché stavi dove l'umanità chiamava. Ciao Lalla, ti voglio bene”. E’ il ricordo, nel giorno della scomparsa di Anna Laura Braghetti, di Gianluca Peciola, fratello della ex militante delle Brigate Rosse. Attivista per i diritti umani ed ex consigliere comunale a Roma Peciola nel 2024 aveva raccontato in un libro autobiografico, “La linea del silenzio”, pubblicato per Solferino, la storia della sua formazione, umana e politica, anche e soprattutto attraverso la lente del suo rapporto del tutto particolare con “Laura”. Peciola nel suo scritto parte dalla propria infanzia, trascorsa con la sua famiglia allargata nel quartiere romano di Quarto Miglio, in cui aleggia l’assenza di suo padre, morto quando lui era piccolo, e dove la figura della cugina Laura – questo il grado di parentela che è convinto di avere con lei -, più grande di 18 anni, è centrale. Fin quando Laura finisce in carcere per una lite stradale, o almeno così gli dicono: con sua madre, il ragazzo va a trovarla spesso e la sua adolescenza è costellata anche dai colloqui in parlatorio, dalle misteriose allusioni delle guardie, da un clima di segreto e sospetto. Solo nell’adolescenza scoprirà che Laura in realtà è detenuta perché tra i responsabili, in quanto carceriera, del rapimento che poi ha portato all’uccisione di Aldo Moro. Da lì in poi nei colloqui e nelle lettere che i due si scambiano negli anni, l’affetto familiare si mischia al confronto politico basato sulle differenze di approccio tra chi ha scelto la lotta armata – pentendosene, infine – e chi sceglierà invece un approccio diverso, quello extraparlamentare di Autonomia Operaia: un memoir di formazione e educazione sentimentale e politica che somiglia a un percorso di pacificazione. Fino alla scoperta forse ancora più scioccante, sotto il versante familiare: che “Laura” non è la cugina di Gianluca, ma sua sorella. Un doppio inganno che, disvelato a poco a poco, porterà l’autore a trovare il proprio destino su strade diverse. (Sis)

GABRIELE GUZZI RACCONTA L’”EUROSUICIDIO”

“L’Europa non è in crisi: è la crisi”. Così potrebbe riassumersi la tesi di questo libro. “Eurosuicidio” di Gabriele Guzzi (Fazi editore)  è una diagnosi lucida e impietosa del fallimento strutturale dell’Unione Europea per come è stata concepita e realizzata. Guzzi, economista e filosofo tra i più brillanti della nuova generazione, mostra con chiarezza come l’attuale marginalità economica e geopolitica dell’Italia – e sempre più dell’intero continente – non sia un esito accidentale, ma la conseguenza logica delle scelte fondative di questa integrazione europea. L’Unione Europea non è stata la salvezza promessa: è diventata il principale artefice del nostro declino, privando l’Italia di strumenti indispensabili non solo per sostenere la propria economia, condannandola a decenni di stagnazione, ma anche per assicurare l’efficace funzionamento del proprio sistema democratico. Le idee che guidano l’attuale costruzione europea – a partire proprio dalla moneta unica – rappresentano così le cause più profonde del suicidio che il continente sta oggi mettendo in atto in tutti i principali ambiti politici, industriali e geopolitici, dalla guerra in Ucraina alla guerra commerciale con gli Stati Uniti.  Con una scrittura brillante e uno sguardo insieme economico, politico e culturale, il libro affronta senza infingimenti la grande mistificazione del discorso europeista: l’idea che l’UE sia stata un fattore di pace, progresso e modernizzazione. Al contrario, l’autore ne ricostruisce la natura ideologica e dogmatica, fino a proporre una vera e propria teologia politica dell’euro come surrogato spirituale di una classe dirigente priva di visione. Ma Eurosuicidio non si ferma alla diagnosi e lancia una sfida politica e culturale, avanzando una proposta concreta e visionaria su come superare l’attuale costruzione europea. Perché solo se sapremo riconoscere gli errori del passato, disfacendo con coraggio ciò che non funziona, sarà possibile immaginare un domani migliore per l’Italia e una nuova cooperazione tra Stati fondata su giustizia, democrazia e pace.

 

“LA DISTANZA CHE CI UNISCE”, STORIA DI MADRE E FIGLIO   

Tiziana ha messo al mondo suo figlio Lorenzo da sola. L’ha desiderato con tutto il cuore, custodendolo dentro di sé nel tempo della gravidanza come un piccolo miracolo. L’ha cresciuto riempiendolo di amore e attenzioni, regalandogli un’infanzia magica. Con l’adolescenza, però, qualcosa si rompe. L’unione tra madre e figlio vacilla. Lorenzo comincia a frequentare una scuola lontana da casa, Tiziana resta a Roma. È presa dal lavoro e dai piccoli problemi quotidiani, ma soprattutto si fida di lui. Non può immaginare che in uno spazio protetto come il convitto il ragazzo imboccherà la strada sbagliata, stringendo amicizie pericolose. Quando torna a casa, Lorenzo è sempre più ribelle e aggressivo, fino a diventare apertamente violento. L’inizio di un incubo. Tiziana e Lorenzo, madre e figlio, protagonisti e autori del romanzo, uscito quest’anno il 14 ottobre ed edito da Mondadori, “La distanza che ci unisce”: la loro storia vera, quella di un figlio adolescente in difficoltà e alle prese con problemi di droga, spaccio e dinamiche familiari complesse, e di sua madre, che lotta con ansia e senso di colpa. E del coraggio di chiedere aiuto di Anna Tiziana, divisa fra la necessità di sottrarsi al pericolo e il bisogno di proteggere il suo ragazzo fragile, la scoperta di una rete di supporto che non permette che nemmeno Lorenzo venga abbandonato “perché la famiglia sopravvive solo se si salvano entrambi” e la conclusione, con un senso di ritrovata speranza e di volontà di condividere una storia così personale come una sorta di messaggio di aiuto per altre famiglie in situazioni simili. I due autori presentano il libro  dal vivo a Milano domenica 16 novembre: l’appuntamento è alle ore 11.00 presso la Sala Vismara del PIME - Pontificio Istituto Missioni Estere (via Mosè Bianchi, 94) per un incontro dal titolo “Il coraggio di una madre, la rinascita di un figlio” moderato dalla giornalista ed esperta di comunicazione Francesca Favotto. L’incontro, oltre che per assistere alla presentazione del libro dalla viva voce di chi l’ha scritto, sarà l’occasione per confrontarsi su una tematica quanto mai attuale e più diffusa di quanto si possa pensare: secondo i dati raccolti nel report dello Sportello Donna del San Camillo (gestito da Be Free), da inizio 2025 nel 90% ad aggredire le donne non sono più mariti o compagni ma i propri figli, con un boom di vittime over 65. “Dopo una lunga lontananza durata 6 mesi, al momento di riavvicinarci abbiamo pensato di incidere delle interviste tra noi per raccontarci tutto quello he non ci saremmo mai detti in circostanze quotidiane - raccontano Anna Tiziana e Lorenzo - Sentivamo il bisogno di confessare i nostri disagi e le sensazioni di questa avventura. Il materiale trascritto è rimasto nel cassetto per un po' di tempo a “decantare” così come le nostre emozioni. Poi l’idea di scrivere come esperienza di redenzione e salvezza ma soprattutto per dare voce alle persone che soffrono in silenzio tra le mura domestiche e per diffondere un tema che non è stato ancora raccontato. La particolarità del libro è avere i punti di vista delle due parti in conflitto tra loro, per poter essere di aiuto a varie generazioni. Questo sarebbe il nostro più grande desiderio”.

GLI AUTORI. Anna Tiziana Torti, romana con ascendenze greche, turche, umbre e abruzzesi, lavora in televisione da più di quarant’anni. Ha collaborato come autrice e casting per numerosi programmi Rai e Mediaset, tra cui Forum, Domenica in, Carràmba! Che sorpresa, Techetechetè, Per un pugno di libri, Porta a porta. La distanza che ci unisce è il suo primo romanzo. Lorenzo Greco, ventinove anni, ha voluto raccontare la sua storia insieme alla madre Anna Tiziana per aiutare genitori e figli alle prese con la violenza domestica. Anche per lui La distanza che ci unisce è la prima prova di scrittura.

 

 

STORIA DI GAZA DI ARTURO MARZANO  

È questo il paradosso di Gaza: condannata a essere simbolo del dolore universale e, nello stesso momento, teatro di una quotidianità che ha cercato a lungo di resistere, fragile e indistruttibile. È tempo di restituire a Gaza la complessità che la cronaca da sola non può raccontare, e prova a farlo Arturo Marzano nel libro “Storia di Gaza. Terra, politica, conflitti (Il Mulino). Un tempo oasi fertile, Gaza oggi è un recinto di macerie e dolore. La sua storia è cruciale per comprendere il conflitto israelo-palestinese e le dinamiche degli equilibri politici in Medio Oriente. Eppure la sua storia non è soltanto tragedia: Gaza è anche il luogo in cui sono nate esperienze di non violenza, dialogo, tolleranza e sfida al patriarcato; è stata abitata dalla vita quotidiana, da persone che resistono e immaginano il futuro. Arturo Marzano ricostruisce la vicenda della Striscia dalla fine dell’Ottocento a oggi, andando oltre pregiudizi e semplificazioni ideologiche. Gaza non può essere identificata esclusivamente con la desolazione e la distruzione. Per affrancarci da questi fraintendimenti è giunto il momento di affidarci alla storia e ricomporre una vicenda che non è solo politica e militare, ma è anche culturale, demografica, sociale ed economica. Arturo Marzano insegna Storia contemporanea nel Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università di Roma Tre. Si occupa di storia del sionismo, dello Stato di Israele, del conflitto israelo-palestinese e dei rapporti tra Europa e Medio Oriente. Ha lavorato in Palestina nell’ambito della cooperazione internazionale. Tra le sue principali pubblicazioni: «Attentato alla sinagoga. Roma, 9 ottobre 1982» (con G. Schwarz, Viella 2013); «Onde fasciste. La propaganda araba di Radio Bari (1934-43)» (Carocci 2015); «Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi» (Carocci 2017); «Terra laica. La religione e i conflitti in Medio Oriente» (Viella 2022) e «Questa terra è nostra da sempre. Israele e Palestina» (Laterza 2024).

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