Con il patrocinio del Ministero degli Esteri e BravItalia – Talenti Italiani nel Mondo, il 17 novembre il pianista Maurizio Mastrini torna sul palco della Carnegie Hall di New York, non solo come compositore e musicista, ma anche come direttore artistico della kermesse, un riconoscimento importante che testimonia il suo valore musicale e il suo ruolo di ambasciatore della cultura italiana nel mondo: “Sono estremamente lusingato di questo doppio ruolo: suonare alla Carnegie Hall è già di per sé qualcosa di straordinario, ma poter essere anche il direttore artistico di questo importante appuntamento mi riempie di orgoglio”. Dopo il successo ottenuto a novembre 2023 con la New York Chamber Orchestra, in questa nuova performance il Maestro Mastrini porterà in scena Ghost, il suo ultimo progetto discografico in una versione solo piano, nato nella suite Caruso dell’Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento dallo stesso pianoforte che diede alla luce Caruso di Lucio Dalla nel 1986. Ghost è stato il cuore pulsante di un tour mondiale che ha toccato cinque continenti. Cominciato il 26 aprile 2024 in Kazakistan presso il Qazaq Central Concert Hall con la Astana Symphony Philharmonic Orchestra diretta dal maestro Paolo Scibilia, vedrà la conclusione a Miami il 21 febbraio 2026. Per la prima volta l’artista è partito con il tour prima dell’uscita del disco, realizzato in Italia con la neonata Premiata Orchestra Sinfonica della Felicità, un gruppo strumentale voluto e creato proprio dal maestro. Con oltre 1000 concerti alle spalle in poco più di un decennio, 20 album pubblicati, e 48 milioni di ascolti su Spotify, il musicista ha saputo coniugare la potenza del virtuosismo classico con la modernità. Ha collaborato inoltre con giganti della musica e del cinema, tra cui il Premio Oscar Luis Bacalov, Alessandro Haber e Valeria Golino.
Nato a Panicale e cresciuto a Piegaro, Mastrini abita in un eremo nella campagna di Panicale, - in Umbria - dove fa ritorno dopo ogni tournée. A 9colonne si racconta partendo dai suoi capelli “Sono bianchi albini e da quando avevo diciassette anni porto le treccine. Sono sempre stato molto timido, emotivo, e quella massa di capelli a proteggere il mio viso, mi ha fatto sentire, più sicuro, più forte”.
Come si sta preparando per il concerto in programma il 17 novembre a New York alla Carnegie Hall?
Con la solita tensione. Per me è un evento assolutamente importante, legato a un desiderio che avevo fin da bambino, quando passavo ore e ore a suonare il pianoforte. Quando andavo a dormire la sera immaginavo dei tour in tutto il mondo: suonavo all'Opera di Parigi, al Metropolitan di New York. Già nel 2023 ho coronato il mio sogno di suonare alla Carnegie Hall di New York, e il 17 novembre 2025 accadrà per la seconda volta.
È molto famoso all'estero, con 940 date in tutto il mondo dal 2009. Le capita di incontrare italiani tra il pubblico?
Sì, mi capita spessissimo di incontrare italiani in giro per il mondo. Spesso mi salutano con le lacrime agli occhi, e questo mi fa estremamente piacere perché capisco che la mia musica e la mia creatività li hanno emozionati.
È ideatore del Concerto Baratto - dove per assistere allo spettacolo, non si acquista un biglietto, ma si portano in dono generi di prima necessità che vengono presi in consegna da associazioni e poi distribuiti alle persone bisognose - come è nata questa idea?
Il Concerto Baratto è un evento nato a Siena di cui sono molto orgoglioso. Organizzo questi concerti circa due volte l’anno: uno generalmente intorno al periodo di Natale e uno a Pasqua. ‘Baratto’ la mia musica con prodotti di prima necessità che poi vengono devoluti in beneficenza. In dieci anni di attività sono stati raccolti oltre 150 quintali di prodotti.
È direttore artistico del Festival Green Music in Umbria che, giunto alla nona edizione, in soli tre mesi estivi coinvolge 40 comuni umbri con 100 concerti e 200 artisti. Qual è il segreto per far funzionare una manifestazione del genere?
Anche questo evento – di cui sono particolarmente orgoglioso - ha una grande base di originalità perché ricreo il classico auditorium, ma in spazi incontaminati e naturali, in mezzo a campi di girasoli o in teatri costruiti con le rotoballe, oppure vicino a corsi d'acqua o a dei laghi. Si creano degli eventi multisensoriali che coinvolgono l'udito, con l'ascolto della musica, e l'olfatto con i profumi delle campagne dell'Umbria.
(BIG ITALY / Mag)
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