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'GUERRA DI AGGRESSIONE E' CRIMINE''

'GUERRA DI AGGRESSIONE E' CRIMINE''

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con Presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier, ha partecipato a Berlino alla cerimonia della “Giornata del lutto nazionale”, per commemorare, insieme, le vittime dei conflitti, a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale. Il Capo dello Stato è intervenuto al Palazzo del Reichstag, sede del Parlamento tedesco, dove ha tenuto il discorso commemorativo dinanzi ai massimi rappresentanti degli organi costituzionali della Germania. Prima della celebrazione, svolta nel pomeriggio, il Presidente Mattarella, in mattinata, si era già recato al Reichstag per incontrare la Presidente del Bundestag, Julia Klöckner. Sempre di mattina, Mattarella, Steinmeier e Klöckner hanno reso omaggio alle vittime della guerra, deponendo una corona di fiori al Monumento della Nuova Guardia di Berlino.

Ricco di riflessioni il discorso di Mattarella: “Ci uniamo, in una giornata di memoria e di lutto, perché ricordare la nostra storia comune è esercizio indispensabile nella nostra inesauribile aspirazione alla pace. Deportazioni, genocidi, hanno caratterizzato la Seconda guerra mondiale. Da allora, il volto della guerra non si riflette soltanto in quello del combattente, ma diviene quello del bambino, della madre, dell’anziano senza difesa. È quanto accade, oggi, a Kiev, a Gaza. La guerra totale esige non la sconfitta, la resa del nemico, ma il suo annientamento. Un accrescimento di crudeltà”.

“La sovranità è dei cittadini e non appartiene a un Moloch impersonale che pretenda di determinarne i destini. È uno strumento di difesa che gli abitanti del pianeta possono opporre alla logica della sopraffazione di chi - sentendosi momentaneamente in posizione di vantaggio - si ritiene legittimato a depredare gli altri. Nuovi ‘dottor Stranamore’ si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba ‘amare la bomba’” ha detto il Capo dello Stato.

“Il Trattato del 1997 che mette al bando gli esperimenti nucleari non ha visto ancora la ratifica da parte di Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele, Iran, Egitto, Stati Uniti, mentre la Russia ha ritirato la sua nel 2023. Il rispetto, sin qui, delle prescrizioni che contiene, non attenua la minaccia incombente. Si odono dichiarazioni di altri Paesi su possibili ripensamenti del rifiuto dell’arma nucleare. Emerge, allora, il timore che ci si addentri in percorsi ad alto rischio, di avviarsi ad aprire una sorta di nuovo vaso di Pandora. Tutto questo viene agevolato dal diffondersi, sul piano internazionale, di un linguaggio perentorio, duramente assertivo, che rivendica supremazia” ha continuato Mattarella.

“La guerra di aggressione è un crimine – ha detto il presidente della Repubblica- Tocca ai nostri popoli, uniti nella sofferenza della responsabilità dell’ultima guerra mondiale, e capaci oggi di essere uniti nella costruzione di un futuro di pace e di progresso. Tocca alla Repubblica Federale Tedesca, tocca alla Repubblica Italiana - come a tutti nella comunità internazionale - opporre la forza del diritto alla pretesa preminenza della forza delle armi. L’Unione Europea, nata dalle rovine della guerra, ha saputo farsi portatrice del multilateralismo al servizio della pace”. (red)

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