Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Referendum giustizia, in Senato battesimo Comitato Vassalli per il si’

Roma, 17 nov - La vicenda di Giuliano Vassalli è stata un pezzo importante di storia del nostro Paese, e della storia socialista, nel “secolo breve”. Giurista, partigiano, parlamentare, ministro della Giustizia, presidente della Corte costituzionale proprio a cavallo tra il Novecento e questo secolo, padre del Codice di procedura penale italiano del 1989, che porta il suo nome, che segna il passaggio dal modello inquisitorio del Codice Rocco a quello accusatorio. Il "Comitato Giuliano Vassalli" per il sì al referendum sulla giustizia ha avuto il suo battesimo oggi a Palazzo Madama, su iniziativa della senatrice di Forza Italia Stefania Craxi. “La battaglia per una giustizia più giusta, più efficiente è da sempre una battaglia dei socialisti, non si può dirsi socialista se non si è garantista – afferma la parlamentare - Dopodiché sono due le cose importanti di questa riforma. La prima, che fanno del giudice una figura terza rispetto al Pm dell'accusa, quindi con maggior garanzia del cittadino, dell'imputato nel processo. La seconda cosa è togliere dal gioco delle correnti l'autogoverno della magistratura, il Csm, e quindi renderlo un organismo non politicizzato, non schiavo delle correnti, ma un organismo veramente, finalmente autonomo”. Sui riformisti che stanno dall'altra parte, che si sono pronunciati per il ‘no’, Stefania Craxi è lapidaria: “Io non credo che si possa dirsi riformisti se non si appoggia a questa riforma”. Tanti i volti della galassia (e diaspora) socialista presenti al convegno, moderato dal giornalista del Riformista Aldo Torchiaro: dall’ex ministro e parlamentare Claudio Signorile fino a Fabrizio Cicchitto, già capogruppo del Pdl alla Camera. Presente in platea anche l’altro figlio del leader socialista, Bobo Craxi.
Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha portato il suo saluto scherzando su una delle novità introdotte dalla riforma, il sorteggio dei membri dei due Csm: “Speriamo che ci vada bene, che siano sorteggiate figure imparziali. Perché per la legge di Murphy…”. “Il comitato Vassalli – afferma Cicchitto - è espressione per un certo verso dei socialisti sommersi che non hanno partiti, ma che si ritrovano in questa battaglia, che è una battaglia che riguarda il passato e che non dimentica nemmeno quello che è avvenuto nel ‘92-94, quando un pezzo di magistratura inquirente con il Pds e con alcuni giornali ha liquidato alcuni partiti e ne ha salvati altri. Curzio Malaparte ci potrebbe scrivere un altro ‘Tecnica del colpo di Stato’”. Cicchitto esprime inoltre il timore che questa battaglia referendaria possa vedere delle ingerenze delle procure: “Se la magistratura inquirente continua con la metodologia che ha seguito a Milano, bloccata dalla Cassazione, ne vedremo delle belle, perché è facilissimo fare intercettazioni ambientali, e da queste a strascico trarne addirittura richieste di arresto, magari solo domiciliari e far ‘esplodere la prateria’ bloccando l'attività di presidenti di Regione e assessori. Vedremo”. Un po’ a sorpresa, per le ragioni del sì si è schierato il pm simbolo della stagione di ‘Mani pulite’, Antonio di Pietro, ma la reazione di Stefania Craxi è tranchant: “Non mi interessa quello che dice il dottor Di Pietro, che temo non abbia né la statura politica né morale di esprimersi su alcunché. E’ un argomento che non mi interessa…”. (PO / Roc)

(© 9Colonne - citare la fonte)