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SCHLEIN CONTRO MANOVRA:
IN RECESSIONE SENZA PNRR

SCHLEIN CONTRO MANOVRA: <br> IN RECESSIONE SENZA PNRR

Sulla manovra economica e sulle ipotesi di riforma della legge elettorale Elly Schlein affonda il colpo. Intercettata dai cronisti in Transatlantico alla Camera, la segretaria del Pd definisce la legge di bilancio del governo Meloni “una manovra che almeno ha l’onestà intellettuale di chiarire che il suo contributo alla crescita del Paese sarà zero”. Schlein si dice “preoccupata dalle previsioni di crescita zero”, ricordando che “se non ci fosse il Pnrr saremmo già in recessione”. Per la leader dem l’esecutivo non ha ancora risposto alla domanda principale: “Al 2026, quando il Pnrr finisce, dove sono gli investimenti che potranno continuare a sostenere crescita e occupazione in Italia?”. Nel mirino anche la Lega, dopo la presentazione degli emendamenti che puntano a evitare l’innalzamento dell’età pensionabile: “La trovo una cosa curiosa – afferma – visto che è il loro governo, con il ministro Giorgetti, ad aver stabilito l’allungamento dell’età pensionabile per il 96% dei lavoratori, comprese le forze dell’ordine”. Il Pd e le altre opposizioni, ricorda, hanno presentato “16 emendamenti condivisi” che spaziano “dal lavoro alla politica industriale, dal welfare alla sanità e alla scuola”, con l’obiettivo di “dare risposte che questa manovra non sta dando”.

Tra le proposte anche il salario minimo a 9 euro lordi l’ora, il congedo paritario e il ritorno al credito d’imposta “per evitare che i nuovi strumenti risultino meno accessibili alle piccole e medie imprese”. Schlein critica inoltre la dinamica della spesa pubblica negli ultimi anni: “Con tre anni di governo Meloni scendono sanità, scuola, università, ricerca, casa e politica industriale. In prospettiva sale solo la spesa militare, per effetto dell’accordo strappato da Trump di portarla al 5%. Così si rischia di mettere fine allo Stato sociale italiano per come lo conosciamo”. Capitolo legge elettorale: la segretaria definisce “preoccupanti” le mosse della maggioranza. “Se hanno intenzione di cambiarla, ancora non hanno detto come. Ma se vogliono affrettarsi adesso è perché hanno capito che con la coalizione che abbiamo costruito in tutte le regionali, con questa legge loro perdono”. E aggiunge: “Sono loro che si vantano tanto della solidità che questa stessa legge gli ha concesso. Allora significa che stanno ammettendo che non hanno vinto per loro forza, ma per divisioni degli avversari. Divisioni che ora stiamo finalmente sanando e componendo”.

(PO / Sis)

(© 9Colonne - citare la fonte)
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