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direttore Paolo Pagliaro

UNA “PAX TRUMPIANA”
ANCHE PER L’UCRAINA?

UNA “PAX TRUMPIANA” <BR> ANCHE PER L’UCRAINA?

L’Ucraina piange una delle peggiori stragi di civili di tutta la guerra, quella avvenuta ieri mattina a Ternopil, nell’ovest del Paese, che ha provocato, stando all’ultimo bilancio stilato nella serata di ieri, 26 morti e 93 feriti, compresi tre bambini deceduti e 16 che hanno riportato lesioni più o meno gravi. Nel frattempo, la stampa internazionale dà ampio spazio alla notizia del piano di pace “modello Gaza” che Russia e Stati Uniti avrebbero messo a punto in seguito a una presa di contatto tra l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e Kirill Dmitriev, il principale negoziatore economico di Mosca. Una fonte interna all’amministrazione Trump di Axios, il primo media a divulgare la notizia, ha confermato che gli Stati Uniti starebbero già informando i rappresentanti dell'Ucraina e dell'Europa sul piano, che sarebbe diviso in 28 punti. Tra questi, a quanto si apprende, spiccherebbe quello che prevede una drastica riduzione delle forze armate di Kiev.

Secondo tale ipotesi, riportata dall’Economist, le forze armate del Paese invaso nel 2022 verrebbero ridotte di ben 2,5 volte. In precedenza, il Financial Times aveva informato che, in linea con il piano degli Stati Uniti, le dimensioni delle forze armate ucraine sarebbero state dimezzate. Un’altra fonte, questa volta riportata dal Kyiv Independent, ha affermato che “il Cremlino ha inasprito le sue condizioni massimaliste, rendendosi conto del peggioramento della posizione dell'Ucraina in prima linea e sfruttando le conseguenze dell’impattante scandalo di corruzione che ha coinvolto persone vicine al presidente Volodymyr Zelensky”. Il Financial Times ha riferito che la proposta richiederebbe all'Ucraina di cedere il territorio che controlla nell'est del paese, condizione – insieme a quella dell’ultra-dimezzamento dell’esercito, che Zelensky in passato ha definito inaccettabili. Altre condizioni includono la limitazione dell'assistenza militare statunitense e delle categorie di armamenti utilizzati dall'esercito ucraino.

Nella serata di ieri, il segretario di Stato americano Marco Rubio è sembrato rispondere alle notizie in merito a questo piano in 28 punti affermando che una pace duratura richiederebbe che “entrambe le parti accettino concessioni difficili ma necessarie”. “Ecco perché stiamo sviluppando e continueremo a sviluppare un elenco di potenziali idee per porre fine a questa guerra, basate sui contributi di entrambe le parti in conflitto”, ha scritto Rubio su X. Va detto che fino a ieri mattina, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che Mosca non ha ricevuto alcuna informazione da Washington attraverso i canali ufficiali in merito agli “accordi” sull'Ucraina riportati dai media. In precedenza, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov aveva dichiarato che Mosca e Washington non stanno lavorando a nuove iniziative riguardanti la soluzione ucraina, oltre agli accordi raggiunti dal presidente russo Vladimir Putin e dal leader statunitense Donald Trump in Alaska. (20 NOV - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)