Roma, 20 nov - “Sono stati fatti molti passi avanti, ma c’è ancora tanto da fare”. Lo afferma Ilenia Malavasi, deputata del Partito Democratico, commentando la nuova edizione del Libro Bianco 2025 “Medicina e Farmacologia di genere”, presentato da Fondazione Onda nel ventennale della sua attività. Malavasi rivendica i progressi compiuti dal 2018, anno della legge a prima firma della senatrice Paola Boldrini: “Da allora sono stati implementati strumenti, osservatori e linee guida che hanno orientato la sanità verso un approccio di genere”. Ma le criticità restano evidenti: “Ancora oggi i trial clinici vengono condotti prevalentemente su uomini e la farmacologia non tiene conto delle differenze biometriche tra uomo e donna, con rischi sui dosaggi e sugli effetti indesiderati”. L’esponente dem insiste sulla necessità di “percorsi personalizzati che garantiscano equità di accesso e una presa in carico differenziata”, riconoscendo come il corpo femminile reagisca in modo diverso ai farmaci e alle patologie. Centrale anche il tema della comunicazione: “Servono più formazione per operatori sanitari e messaggi calibrati sulle diverse identità, sensibilità e paure”. “Solo investendo davvero nella medicina di genere – conclude Malavasi – potremo costruire una sanità più equa, giusta e responsabile per il futuro del Paese”.
(PO / Sis)
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