Nello scenario mediorientale, dove la fragilissima tregua tra Israele e Hamas e il problema palestinese conservano tutta la tragicità attuale, il commercio delle droghe e l’immigrazione clandestina rappresentano due fenomeni in evoluzione. Siccome il traffico degli stupefacenti, negli anni Ottanta, era al centro della guerra civile libanese, la Siria aveva cercato di mantenere il controllo per destreggiarsi tra i vari clan e le milizie armate musulmane e cristiane che si contendevano la valle della Bekaa, dove si intensificavano le colture dell’oppio e della cannabis e dove pullulavano i laboratori mobili di raffinazione della morfina. E’ nella valle della Bekaa, peraltro, che la presenza di Hezbollah è sempre stata particolarmente importante.
Oggi la Siria cerca di integrarsi nella comunità internazionale e, per farsi aiutare, come partner affidabile, sta applicando le direttive comuni anche in tema di lotta al narcotraffico. Il tema è particolarmente a cuore del presidente americano Trump che per dimostrare la sua condivisione delle iniziative siriane adottate a riguardo, ha ricevuto alla Casa Bianca, pochi giorni fa, lo stesso presidente ad interim siriano Ahmed Al- Sharaa che anni fa era stato tra i comandanti di Al Quaeda.
Nei primi quattro mesi del 2025, il governo provvisorio di Al-Sharaa ha sequestrato più di 200 milioni di compresse di captagon da diversi impianti di produzione comprese installazioni militari, una quantità circa 20 volte quella sequestrata nel 2024 durante il precedente governo di Bashar Al Assad ( rifugiatosi a Mosca nel dicembre 2024 dopo la caduta del regime autoritario).
Il commercio di captagon avrebbe rappresentato una rilevante fonte di finanziamento per il governo durante il regime di Bashar Al Assad.
E’ di questi ultimi giorni, poi, il sequestro da parte delle squadre antidroga siriane di circa 11 milioni di pillole di captagon (a base di anfetamina e caffeina, chiamata anche la “droga della Jihad” o “cocaina dei poveri”) e di un centinaio di chilogrammi di narcotici bloccati nella campagna di Horms grazie ad una operazione congiunta delle forze di sicurezza siriane ed irachene. Anche il nostro Paese, cinque anni fa circa, è stato interessato dal sequestro ingente (record mondiale) di ben 82milioni di pasticche di captagon occultate a bordo di una nave nel porto di Salerno.
Con la sua presenza militare in Libano e in collaborazione con le forze di polizia locali il governo siriano in passato ha attuato una campagna di eradicazione del papavero da oppio, anche se questo non ha cambiato di molto il ruolo del Libano dove sono ancora diffusi i gruppi criminali per l’importazione dell’oppio grezzo e della morfina per la successiva raffinazione ed esportazione. Il captagon, tuttavia, è la droga che sta avendo un commercio notevole come confermato anche dal sequestro, a fine ottobre scorso, di un carico di 2 tonnellate di pillole in procinto di essere caricate a bordo di un jet privato nell’aeroporto di Beirut con destinazione Arabia Saudita. Il commercio del captagon si è diffuso in diversi altri paesi della regione. A ottobre un contrabbandiere siriano è stato bloccato a Giza (Egitto) in possesso di un milione di pillole mentre in Kuwait è stato smantellato un laboratorio di produzione di questa droga in una zona desertica situata nel nord del paese.




amministrazione