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direttore Paolo Pagliaro

CANDELINE PIROTECNICHE,
SONO PERICOLOSE?

CANDELINE PIROTECNICHE, <BR> SONO PERICOLOSE?

Esiste un rischio salute per le candeline pirotecniche usate nelle feste di compleanno? La composizione chimica di queste candele è, per alcuni aspetti, analoga a quella dei propulsori a razzo. All’interno del progetto di ricerca Davenpros, finanziato dalla Regione Lazio, un team di ricercatori dell’Unicusano, guidato da Tiziano Pagliaroli, ha sviluppato un sensore per comprendere meglio questo fenomeno. Alluminio, ferro, magnesio. Questi elementi chimici, insieme, toccano più da vicino la nostra quotidianità abbondando all’interno delle candeline pirotecniche, oggi largamente utilizzate su torte di compleanno e dolci per rendere ancora più memorabile la festa e scenografici video e foto ricordo. Ma dietro la bellezza di fontane luminose, scintille e scoppiettii si potrebbe celare un rischio per la salute umana. Perché, come sottolineano dal Laboratorio di Fluidodinamica Sperimentale dell’Università Niccolò Cusano, “queste candele riproducono in scala ridotta alcuni aspetti tipici dei sistemi propulsivi aerospaziali”. La scoperta è stata possibile grazie allo sviluppo di un sensore, messo a punto proprio dal laboratorio dell’Ateneo romano, capace di misurare la velocità con cui vengono espulse le particelle di ossido di alluminio dai razzi che portano i satelliti in orbita. Una tecnologia nata per l’aerospazio, ma che ha trovato un’applicazione curiosa e inaspettata. I ricercatori hanno deciso di utilizzarla per studiare le candeline pirotecniche il cui effetto scenico è dovuto a minuscole particelle metalliche che, ossidandosi, producono le caratteristiche scintille luminose. E qui entra in gioco il nuovo sensore. Grazie a questa tecnologia, il team di ricercatori è riuscito a misurare con precisione la velocità di uscita delle particelle: valori compresi tra i 20 e gli 80 metri al secondo. Dati che permettono di fare calcoli balistici e di stabilire dove possono ricadere. Lo studio del sensore è stato finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del progetto di ricerca Davenpros. Progetto volto a supportare le aziende nel settore aerospaziale nel loro lavoro di ottimizzazione dei propulsori per razzo. Da qui una serie di interrogativi che hanno accompagnato la ricerca: qual è la velocità della polverina? Quale il raggio d’azione? Dove cade? È plausibile che le particelle possano depositarsi su una superficie grande quanto una torta. Una scoperta che, oltre a incuriosire, invita anche a riflettere su un gesto ormai comune nelle nostre feste.  (24 nov - red)

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