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ATTANASIO, TESTIMONE:
FU UNA COSPIRAZIONE

ATTANASIO, TESTIMONE: <BR>  FU UNA COSPIRAZIONE

Spunta un nuovo testimone sulla scena del delitto per l'omicidio di Luca Attanasio, ambasciatore d'Italia in Congo, ucciso il 22 febbraio 2021 insieme al carabiniere Vittorio lacovacci e al loro autista Mustapha Milambo. “Dichiarazioni raccolte dai legali della famiglia che, se confermate, aprirebbero nuovi scenari e renderebbero indispensabile una presa di posizione del Governo Italiano, fin qui piuttosto assente nella vicenda processuale” scrive Il Giorno ricordando che a quasi cinque anni dall'agguato Salvatore Attanasio, padre di Luca, continua a chiedere che “la politica si prenda le proprie responsabilità”. La prima parte dell'inchiesta si è arenata, ma l'indagine resta aperta. Ora la nuova testimonianza che delineerebbe il contesto in cui si sarebbe svolta una “cospirazione” ai danni del diplomatico di Limbiate che non aveva ancora 44 anni quando fu ucciso. Dopo il non luogo a procedere dichiarato nel febbraio 2024 dal gup di Roma nei confronti dei due funzionari del Pam (Programma Alimentare Mondiale, agenzia delle Nazioni Unite) accusati di omissioni, l'indagine a carico di ignoti è rimasta aperta. Ed è in questo fascicolo che stanno confluendo nuovi elementi raccolti nelle indagini difensive avviate dai legali della famiglia Attanasio, supportati da esperti internazionali. Secondo quanto emerso, una testimonianza diretta di uno degli operatori presenti sulla scena dell'agguato è stata depositata nei giorni scorsi in Procura. Non si tratta solo di un racconto orale: la dichiarazione è accompagnata da documenti, fotografie, mappe e cartografie. Indicherebbero come destinazione finale del convoglio di cui faceva parte Attanasio, una zona tra Rutshuru e Lueshe, dove si trova una miniera di pirocloro-niobio, materiale raro e strategico, legato a interessi internazionali e usato in tecnologie militari avanzate. Per esempio, è fondamentale per lo sviluppo di veicoli ipersonici - a cui lavorerebbe la Russia, ma naturalmente è tutto 'top secret' - perché le sue leghe resistono a temperature estreme e all'ossidazione e per questo è ricercatissimo dall'industria militare. Il testimone descrive inoltre i momenti dell'agguato: l'assalto al convoglio in area Kibumba, l'uccisione dell'autista, il tentativo dei banditi di trascinare l'ambasciatore in una zona collinare coperta dalla vegetazione e l'incontro inatteso con i ranger che portò poi all'esplosione della violenza. (24 nov - red)

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