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MELONI IN ANGOLA. L’UE
IN RIUNIONE PER L’UCRAINA

MELONI IN ANGOLA. L’UE <BR> IN RIUNIONE PER L’UCRAINA

Prima il G20 in Sudafrica, il 22 e 23 novembre a Johannesburg, poi il VII vertice tra l'Unione Europea e l'Unione Africana a Luanda, in Angola. Per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono giornate piene e i temi sul tavolo sono tanti, a partire dal piano di pace per l’Ucraina di Donald Trump, sul tavolo della riunione dei capi di Stato e di Governo dell'Ue presenti in Angola, convocato dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Lo stesso argomento sarà trattato nel pomeriggio a Ginevra, dove è in programma l’incontro tra gli inviati di Usa, Ucraina, Francia, Germania, Italia (per la quale partecipa Fabrizio Saggio, consigliere diplomatico di Meloni) e Regno Unito. Intanto, ha fatto sapere l'Economist, l’Amministrazione statunitense starebbe pensando di posticipare di una settimana la scadenza precedentemente fissata per il 27 novembre per l'accordo di un piano di pace da parte dell'Ucraina.

Al termine del G20, ieri sera, la premier in conferenza stampa aveva già affrontato il tema del piano di pace per l’Ucraina: “Molte delle questioni inserite nel piano riguardano e necessitano dell'Europa per essere realizzate, sul tema delle garanzie di sicurezza, della ricostruzione, dell'accesso dell'Ucraina all'Ue. Possiamo discutere di tutto ma non penso sia utile in questa fase andare in questi dettagli, ma guardare all'obiettivo perché la fase è delicata. È una prova di maturità per l'Europa, per mostrare che può fare la differenza con proposte che possano far fare passi avanti”. Parlando di quello che può fare Mosca, in riferimento all’eventualità di un cessate il fuoco temporaneo sulle infrastrutture strategiche e civili, la premier ha dichiarato che “anche i russi devono dare un segnale concreto di voler arrivare alla pace - ha osservato - Il punto vero è che ad oggi la pressione ha portato massima disponibilità da parte dell'Ucraina, massima disponibilità da parte dell'Europa, zero disponibilità da parte della Russia. E quindi penso e continuo a dire ai miei interlocutori che di fronte a questa indisponibilità la pressione bisogna aumentarla”. Inoltre, ha aggiunto che ora non bisogna lavorare a una controproposta, ma ragionare su quella già fatta dal presidente statunitense: “Il tema non è lavorare su una totale controproposta, ci sono molti punti condivisibili, ha senso lavorare sulla proposta che c'è”. Ha concluso con un pensiero dedicato al ruolo che il continente africano può giocare oggi, sottolineando che tenere per la prima volta il G20 in Sudafrica è stato “molto simbolico” perché “non si può parlare di futuro senza parlare di Africa”. Inoltre, ha specificato che “l’Italia ha già annunciato di voler convertire il 50% del debito delle nazioni maggiormente in difficoltà in progetti e investimenti”. (24 NOV - gci)

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