di Paolo Pagliaro
Utilizzato per misurare i progressi dell’economia (e si suppone anche della società), il Pil inganna. Quello americano, bara. Ad esempio, cresce quanta più gente sta in galera. Negli Usa dietro le sbarre ci sono un milione 300 mila persone, più di 700 ogni 100mila abitanti. In Europa, su 100mila abitanti, ce ne sono dieci volte di meno: una settantina. 700 carcerati ogni 100 mila abitanti costano molto di più di 70. E quella spesa secondo gli esperti vale quasi il 3% del Pil! Ne parla Maurizio Ricci sul settimanale Affari&Finanza. Sostiene Ricci che l'economia americana, come ce la racconta il Pil, non è trainata dall'high-tech, dalle multinazionali, dalla grande finanza. Il settore con il fatturato più alto sono la sanità e gli ospedali. La spesa per la salute è la voce più importante del Pil americano: da sola vale un sesto di tutta l'economia. Gli americani destinano alla sanità 4.500 miliardi di dollari l'anno. Pro capite, i Paesi europei spendono la metà e devono accontentarsi, di conseguenza, per la pura forza dei numeri, di un Pil più magro. Senza la spesa sanitaria, a inizio 2025, il Pil americano sarebbe stato, probabilmente, in recessione. E senza sanità parleremmo, invece che di un solido mercato del lavoro, di una disoccupazione dilagante. Fra il 2023 e il 2025, più di metà dei 4 milioni di nuovi posti di lavoro creati dall'economia Usa sono nel comparto sanità.
Ciònonostante i tassi di mortalità materna e infantile sono tra i più alti dei paesi sviluppati. Conclusione di Ricci: “l'aspettativa di vita degli americani ricchi, mediamente, è inferiore a quella dei tedeschi poveri. Con buona pace del Pil”.




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